Al Villaggio del Fanciullo di Trento il “piccolo gesto” della raccolta fondi di Despar-Aspiag

Un bel regalo di Santa Lucia è arrivato oggi alla cooperativa Sos Villaggio del Fanciullo di Trento. È stato consegnato nelle mani del presidente del Villaggio del Fanciullo Alberto Pacher, infatti, l’assegno che raccoglie il buon esito della campagna di raccolta fondi organizzata dalla catena Despar-Aspiag nei supermercati della regione denominata “Un piccolo gesto: il tuo dono alla comunità”.

La raccolta fondi si è svolta dal 20 novembre all’11 dicembre in tutti i punti vendita del Trentino Alto-Adige, registrando grande coinvolgimento da parte della clientela che, durante il pagamento alla cassa, ha scelto di arrotondare l’importo della propria spesa. “I fondi raccolti nella campagna – ha dichiarato Alberto Pacher – serviranno a finanziare programmi per sviluppare e sostenere i percorsi di autonomia dei nostri ragazzi, quindi formazione, patente di guida, ecc., tutte quelle piccole grandi cose che aiutano ragazzi che hanno fatto e stanno facendo percorsi importanti a diventare sempre più autonomi, ed entrare a pieno titolo nel contesto sociale”.

“È con entusiasmo che oggi consegniamo l’assegno al “Villaggio del Fanciullo SOS di Trento, – ha dichiarato Robert Hillebrand, direttore regionale Trentino-Alto Adige di Aspiag Service Despar – frutto della generosità dei nostri clienti. Sappiamo che certamente questi soldi saranno ben investiti”. Da 60 anni, nel Villaggio all’interno del parco di Gocciadoro, la cooperativa accoglie persone in difficoltà (non solo bambini, ma anche adolescenti, adulti, famiglie) e propone loro luoghi e contesti educanti di protezione, cura, accompagnamento e relazioni a sostegno del miglior sviluppo e benessere individuale e familiare”.

Attualmente sono accolti circa 130 giovani dai 6 ai 25 anni, che vivono in 6 case famiglia nel “Villaggio” di Gocciadoro (42 ragazzi e ragazze) e in altri alloggi in città. La permanenza media è di 4 anni, età media di 14 anni. La cooperativa gestisce anche un centro diurno, Colibrì, dove vengono seguiti 10 ragazzi, un progetto di accoglienza di donne richiedenti protezione internazionale (Karibù) che ospita cinque nuclei con 12 figli complessivi e tre donne sole, e un servizio di intervento domiciliare che attualmente ha in carico 13 casi. È attivo anche un servizio di accompagnamento all’abitare che riguarda 7 ragazzi e ragazze.

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