All’Ospedale di Cavalese un albero di Natale in dono dalla Scuola del legno di Tesero

Una delegazione di studenti e professori della Scuola del legno del Centro di formazione professionale ENAIP di Tesero ha consegnato all’Ospedale di Cavalese uno speciale albero di Natale, realizzato con il legno degli abeti rossi colpiti dal bostrico.

Si tratta di un dono particolare e prezioso anche per la sua colorazione azzurro-grigiastra, non scelta, ma causata dalla presenza di un fungo veicolato nell’albero dall’insetto che dà ad ogni manufatto un caratteristica di unicità. Sebbene questo fenomeno comporti la svalutazione del valore del legname, la Scuola del Legno di Tesero ha intrapreso un percorso innovativo che porta il nome di “Blu Fiemme: una nuova moda” e che intende trasformare ciò che è comunemente considerato un difetto in un pregio utilizzando per la costruzione di arredi e complementi solo questo legno azzurrato.

Protagonisti di questo evento anche gli studenti della Scuola alberghiera sempre facente parte del Centro di formazione professionale ENAIP di Tesero. Gli allievi hanno offerto una selezione esclusiva di cioccolatini da loro preparati, alcuni modellati a forma di violino, omaggio alla famosa Foresta dei Violini andata distrutta nella recente tempesta Vaia; altri invece, al gusto di pino mugo e abete, rievocando l’essenza stessa del bosco che caratterizza il nostro territorio.

Ad accogliere gli studenti in rappresentanza della direzione generale di Apss la direttrice f.f. dell’Ospedale di Cavalese, Serena Pancheri, insieme al personale sanitario che, nel ringraziare la delegazione ha affermato: «Questo dono ci riempie di gioia ed è un segno di vicinanza e d’affetto verso l’intero ospedale. Trovo molto interessante e bello il progetto intrapreso che valorizza un presunto difetto, quale il colore di questo legno dovuto alla malattia dell’albero, trasformandolo in un elemento distintivo. Con creatività e impegno, è possibile cambiare prospettiva, trasformando ostacoli in opportunità e ridando valore a ciò che altrimenti potrebbe essere scartato o sottovalutato. È un messaggio di innovazione, creatività e speranza nell’affrontare sfide apparentemente insormontabili. Quindi, grazie a loro per il dono, ma anche per il messaggio che lasciano a tutti noi».

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