Dopo l’incidente sul lavoro sul Calisio è morto John Floriani. I sindacati: “Non si può far finta di nulla”

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Si è spento all’ospedale Santa Chiara di Trento, dove era ricoverato da dieci giorni in terapia intensiva, John Floriani, operaio 26enne trentino vittima di un incidente sul Calisio mentre lavorava al disgaggio di una parete rocciosa. Si tratta dell’ennesima tragedia sul lavoro che non lascia indifferenti i sindacati trentini, da tempo impegnati per chiedere alle istituzioni contromisure efficaci contro il rischio di incidenti sul lavoro, a partire da maggiori controlli sui cantieri.

“Il decesso di John Floriani in ospedale a dieci giorni dall’incidente sul Calisio lascia attoniti e sgomenti. Una nuova tragedia sui luoghi di lavoro strappa all’affetto dei suoi cari, dei suoi amici e di tutta la comunità di Martignano un giovane nel pieno della vita. A loro ci stringiamo commossi per offrire tutta la nostra solidarietà e vicinanza”, commentano Manuela Faggioni (CGIL del Trentino), Michele Bezzi (CISL del Trentino) e Walter Alotti (UIL del Trentino).

Si tratta della nona vittima del lavoro in poco più di quattro mesi dall’inizio dell’anno. “Se a questo stillicidio di morti si aggiunge l’aumento dei casi di infortunio denunciati all’Inail nei primi tre mesi dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2023, si capisce bene quanto sia grave la situazione attuale sul fronte della capacità di prevenire ed evitare incidenti legati al lavoro”, aggiungono i rappresentanti sindacali. “Per questo serve una riunione urgente del Comitato provinciale salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, per analizzare l’andamento degli infortuni in Trentino, rilanciare le attività di prevenzione e promuovere interventi specifici a livello controllo e promozione del rispetto delle norme per la salute delle lavoratrici e dei lavoratori. Non si può far finta di nulla, è ora di innalzare l’attenzione di tutti, a partire dalle istituzioni pubbliche e dai singoli datori di lavoro, affinché si metta fine a questa lunga scia di sangue e si possa, passo dopo passo, implementare le migliori strategie per ridurre drasticamente i rischi di infortunio e innalzare la cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro. Saranno gli inquirenti a stabilire le cause precise della morte di John. Ma tragedie come queste possono e debbono essere evitate. Dobbiamo quindi tutti operare perché in futuro sia garantito a tutte e tutti il diritto fondamentale alla salute sul lavoro”.

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