Sicurezza sul lavoro, anche a Trento un presidio a 15 anni dalla Thyssen Krupp

Anche a Trento, come in molte città d’Italia, nel pomeriggio di mercoledì 6 dicembre, si è svolto un presidio per ricordare la Giornata nazionale per la salute e la sicurezza sul lavoro, a 15 anni dalla strage alla Tyssen Krupp di Torino.

In piazza Pasi si sono ritrovati alcuni militanti di Rifondazione Comunista, lavoratori del sindacato Usb e cittadini, che hanno chiesto maggiore tutela della salute dei lavoratori e attenzione alla sicurezza sui luoghi di lavoro, ma anche l’assunzione di 10.000 ispettori del lavoro, pene più severe per chi viola le norme sulla sicurezza, riconoscimento delle malattie professionali e norme più stringenti sugli appalti.

“In Italia e nel mondo le morti e gli infortuni sul lavoro hanno assunto proporzioni da vera e propria emergenza nazionale. Nel nostro Paese i soli infortuni sul luogo di lavoro od in itinere causano più di 1400 morti l’anno. Diciannovemila dal 2009. E ancora più elevata è la mortalità da malattie da lavoro, difficili da quantificare perché il loro riconoscimento segue un iter lungo e tortuoso alla fine del quale spesso restano ingiustamente disconosciute. Dati disastrosi cui aggiungere ora i giovani colpiti nel corso della scuola lavoro e le tante donne penalizzate dalla mancata valutazione del rischio di genere”, denunciavano infatti nell’appello alla partecipazione le realtà promotrici della Giornata, organizzata dalla Rete 6 Dicembre, tra cui AFEVA (Associazione familiari e vittime dell’amianto); Associazione in memoria di Mattia Battistetti Odv; Familiari delle vittime Thyssen Krupp: Demasi, Rodinò, Marzo; Medicina Democratica; Rete Iside onlus; Rete lavoro sicuro e la rivista Lavoro e Salute, chiedendo “la ricostruzione nel paese e nel mondo del lavoro di una cultura della sicurezza oggi assente e il rilancio delle lotte per: la ricostruzione dei sistemi di prevenzione e controllo; l’inasprimento delle sanzioni penali a carico del datore di lavoro e dei dirigenti per il mancato adempimento degli obblighi relativi alla tutela della salute e sicurezza dei lavoratori; l’istituzione di una apposita Procura Nazionale sulla salute e sicurezza sul lavoro; l’introduzione nel codice penale del reato di omicidio sul lavoro; il ripristino del testo originale del D.lgs. 81/08, eliminando le modifiche peggiorative per la salute e la sicurezza dei lavoratori introdotte dalle successive modifiche (D. Lgs.106/09, Decreto del fare, Decreto semplificazioni, Decreti attuativi del Jobs Act”.

 

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