Quattro allevatrici trentine premiate dalle Acli e dall’Arcidiocesi

Sono Moira Donati (Val Lomasona), Veronica Giovannini (Pergine), Laura Oradini (Val di Ledro) e Federica Stroppa (Torcegno) le vincitrici della quinta edizione del premio “Donna e lavoro”, promosso dalle Acli Trentine e dall’Arcidiocesi di Trento con il supporto di Fap Acli, Pensplan Centrum spa e Ufficio Svolta, e dedicato quest’anno alle donne che sono occupate nell’ambito della zootecnia. Il presidente della Federazione Allevatori del Trentino Giacomo Broch ha consegnato un riconoscimento anche a Chiara Bernardi (Valle dei Laghi), 23 anni, la più giovane delle 21 allevatrici che si sono presentate al concorso. Un premio, ha ricordato Donatella Lucian del Coordinamento donne delle Acli Trentine, “che vuole incoraggiare le donne a cogliere nuove sfide”.

Chiara Bernardi, l’allevatrice più giovane

Alle quattro vincitrici è stato assegnato un premio dal valore di 2.000 euro da spendere per la propria azienda e un contributo da 400 euro per aprire o integrare un piano di previdenza complementare.

“Nelle Alpi – ha ricordato il presidente delle Acli Trentine Walter Nicoletti – abbiamo una tradizione zootecnica che pone al centro la donna, tanto che si è parlato anche di una società matriarcale: la società alpina, infatti, in passato era soggetta ad un’emigrazione stagionale. E quando gli uomini si spostavano per lavoro erano le donne ad occuparsi della gestione delle malghe”.

“In una famiglia zootecnica dove c’è una donna c’è sicuramente una marcia in più, un’azienda diversa, con un occhio e una cura diversi”, ha spiegato il presidente degli allevatori trentini Giacomo Broch. “La zootecnia trentina – ha ricordato – non vive solo di produzione di latte e di formaggio. Vive anche a contatto con la gente, fa molto turismo”.

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