Fu alunno di Livia Battisti, insegnante, politica e figlia di Cesare Battisti, alle magistrali al Rosmini di Trento Renzo Francescotti, uno dei maggiori poeti dialettali italiani, scomparso nella notte tra il 9 e il 10 gennaio.
“Un anno insegnava chimica, un anno agraria. E con la chimica io ero decisamente in difficoltà, perché le formule chimiche non riuscivo a digerirle. Invece con l’agraria andavo bene, mi piaceva”, ha raccontato Francescotti in un’intervista rilasciata a fine 2024 a Paolo Piffer per il podcast “Livia Battisti, una donna solidale”, disponibile su Raiplay (qui il link).
Nel podcast Francescotti ricorda anche le incomprensioni avute con Battisti sull’università di Trento, che lei non voleva. Un errore, secondo Francescotti, che le rimproverava il fatto di non pensare ai figli di persone non abbienti che non potevano frequentare l’università in un’altra città.
Francescotti è cresciuto nel quartiere di Piedicastello, a cui ha dedicato nel 1980 “Gente di quartiere”, in cui racconta i personaggi umili del più antico rione di Trento, e nel 2021 “Il traghetto di Piedicastello”. “Per me – aveva raccontato proprio in occasione dell’uscita di quest’ultimo libro a Vita Trentina – un romanzo dovrebbe riuscire a rubare la vita, il narratore dovrebbe essere un ladro di vita. Per esempio, prendere il passato e riuscire a raccontarlo come se stesse accadendo adesso, donne, uomini, vecchi e bambini che si rimettono in vita, si rimettono in cammino, come se vivessero adesso”.
A lui “Trento Poetry Slam” aveva dedicato un episodio del podcast “Lungo l’Adige – La poesia trentina in podcast”. Francescotti ha fondato il Gruppo Neruda, con cui ha messo in scena centinaia di letture e di spettacoli di poesia, musica e canto. È autore di più di 50 libri. Lascia la moglie Carla e i tre figli.