“Performance” alle gallerie di Piedicastello: lo sport si racconta tra passato e futuro

Manifesti, fotografie, video, servizi giornalistici televisivi caratterizzano l’esposizione “Performance” alle Gallerie di Piedicastello

Tra un anno inizieranno le Olimpiadi invernali Milano-Cortina che interesseranno anche il Trentino- Alto Adige: in val di Fiemme, infatti si svolgeranno le gare di sci di fondo e di salto con gli sci e in Alto Adige, ad Anterselva, quelle di biathlon. La Fondazione Museo storico del Trentino, in collaborazione con il Museo olimpico di Losanna, in Svizzera, inaugura giovedì 6 febbraio (alle ore 18) a Trento, alle Gallerie di Piedicastello, “Performance”, un percorso espositivo tra foto, filmati, storie e tanta interattività, tappa di un trittico che in precedenza ha proposto “Records” e il prossimo anno presenterà “Competitions”.

Per capire, con un’immagine, di cosa si tratti, basti pensare a come grandi atleti e pluricampioni quali Gustav Thoeni e Pierino Gros negli anni Settanta scendevano tra i paletti dello slalom. A capelli sciolti, al massimo con un berretto in testa, con ai piedi sci lunghi lunghi e non come adesso, sciancrati, che si allargano verso la punta. Adesso, trovatene uno, di sciatore, che non abbia il casco in testa e non indossi pure l’airbag per attutire eventuali cadute. Anche perché, e lo si nota senza ombra di dubbio comparando vecchi filmati con quelli di adesso, le piste sono più veloci, battute e ghiacciate, roba da Formula1.

E non vale solo per lo sci alpino ma anche per altre discipline, invernali e non solo. “Performance”, curata da Alessandro de Bertolini della Fondazione Museo storico del Trentino, vuole mettere in rilievo proprio questo: “Indagare il delicato rapporto tra tecnica e sport, ricco di innovazioni individuali e collettive. Perché sono cambiati l’attrezzatura sportiva, gli impianti, l’abbigliamento e le norme sulla sicurezza”.

Manifesti, fotografie, video, servizi giornalistici televisivi caratterizzano l’esposizione ma, soprattutto, sono presenti sette storie con altrettanti testimoni, atleti del presente e del passato, che ben rappresentano, raccontando, i tanti cambiamenti degli ultimi decenni, dallo sci sciancrato al palo snodato (non di legno ma che adesso, invece che aggirato, viene in pratica abbattuto nella discesa), dalla battitura delle piste con il gatto delle nevi alla tecnologia del bob, dalle protesi per correre fino alle piste da atletica. Quindi, Thoeni, il falegname Giuliano Boninsegna, l’ex azzurra di sci alpino Dody Nicolussi, Enzo Macor, sport manager dello sci di fondo per le Olimpiadi invernali, l’ex bobista Pasquale Gesuito, Giuliana Chiara Filippi, atleta paralimpica e il campione olimpico di maratona, nel 2004 ad Atene, Stefano Baldini.

Ci sono poi tanti oggetti che raccontano i processi di innovazione ma anche postazioni interattive che, ad esempio, indossando un visore, permettono di iniziare una discesa mozzafiato con gli sci ma anche con lo slittino. La mostra rimarrà aperta fino al 6 gennaio del prossimo anno dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18.

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