A Trento una manifestazione in solidarietà con la popolazione del Congo

John Mpaliza, attivista per i diritti umani, portavoce delle rete “Insieme per la pace in Congo”, promuove per sabato 1 marzo a Trento, con inizio alle ore 16,30 in piazza Adamo d’Arogno, una manifestazione di sostegno e solidarietà al popolo congolese.

Fin dalla metà degli anni Novanta la Repubblica Democratica del Congo è al centro di un sanguinoso conflitto che ha causato milioni di morti. Coinvolti ne sono anche i Paesi vicini, in primis il Ruanda. Recentemente, i ribelli del movimento M23 hanno espugnato Goma, capoluogo della provincia del Kivu nord, nella parte orientale del Paese, sulla riva settentrionale del lago Kivu. La Rdc è ricchissima di materie prime che fanno gola a molti, tra multinazionali e potenti del mondo: oro, diamanti coltan, cobalto, terre rare. Mpaliza, originario della Rdc, ormai cittadino italiano, ingegnere informatico, da oltre 30 anni vive in Italia e per 9 è stato anche in Trentino. Per sensibilizzare sulla situazione del suo paese d’origine, dal 2010 marcia per l’Italia e l’Europa. È andato dal Papa. È sbarcato a Lampedusa, terra di approdo dei migranti, ha attraversato l’Italia fino a San Ferdinando e Rosarno, in Calabria, avamposto dello sfruttamento dei migranti, schiavi per la raccolta nei campi. In una recente intervista al quotidiano “il manifesto” ha dichiarato: “E’ necessario mantenere alto il livello d’attenzione contro questa guerra che ipocritamente viene derubricata a scontro tribale in modo da poter continuare loschi commerci e la rapina delle risorse”. Sul conflitto nella Repubblica Democratica del Congo interviene anche Mario Cossali, presidente provinciale dell’Anpi (l’associazione dei partigiani). “Possiamo parlare di strage della convivenza con uccisioni, arresti, espulsioni, fame, terrore – afferma – Sappiamo che è il Ruanda il responsabile di tutto questo e sappiamo che lo scopo è quello di rapinare il Congo delle sue ricchezze minerali. Anche il Congo deve essere parte integrante della nostra lunga catena di solidarietà. Facciamo sentire la nostra voce”.

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