Ornitologia a 360: al MUSE il secondo incontro con “Talk biodiversi”

In programma per mercoledì 5 marzo alle 20.45, al MUSE,  il secondo appuntamento con “Talk biodiversi”, il nuovo ciclo di incontri dedicati a comprendere un po’ meglio la biodiversità e il mondo naturale. Con titolo “Ornitologia a 360” vedrà ospiti Roberto Ambrosini, professore associato di Ecologia presso Università degli Studi di Milano, e Lorenzo Serra, dirigente del Centro Nazionale di Inanellamento – ISPRA, che dialogheranno con Paolo Pedrini (MUSE), per far conoscere il mondo degli uccelli che popolano i cieli italiani, i segreti svelati grazie alle nuove tecnologie e gli ultimi studi ornitologici che a vario titolo stanno coordinando. Si tratta di un’opportunità per soddisfare semplici curiosità, comprendere il valore della ricerca e della partecipazione alle tante iniziative di Citizen science che contribuiscono alla raccolta di dati scientifici e, per chi è del settore, di approfondimento su aspetti tecnici e aggiornamento scientifico.

Dai primi Atlanti degli anni Ottanta, sviluppati per censire l’avifauna nidificante e svernante, allo studio delle specie minacciate, come allora i rapaci diurni e notturni. E ancora: censimenti, monitoraggi sul lungo periodo, studi sulle comunità di uccelli indicate dalla Direttiva europea che popolano paesaggi di estremo valore della nostra penisola.

“Il nostro Museo in oltre 30 anni ha contribuito a diversi progetti dell’ornitologia italiana, partecipando all’Atlante nazionale, alle ricerche dedicate alle specie rare, contribuendo alla loro conservazione. Con diverse realtà scientifiche e aree protette sono in corso studi e ricerche sull’avifauna alpina e su quella degli ambienti agricoli; con il Progetto ALPI coordinato da ISPRA si monitora la migrazione attraverso le Alpi, dai valichi alle zone umide, dove la presenza si fa varia e abbondante. Gli uccelli in quanto bioindicatori di biodiversità ci aiutano a comprendere gli effetti dei cambiamenti in atto e il ruolo delle aree protette della Rete Natura 2000”, introduce Paolo Pedrini.

“Gli uccelli, per la loro particolare ecologia e comportamento, possano aiutarci a comprendere tematiche complesse come gli effetti dei cambiamenti climatici e ambientali in atto a scala alpina e globale, ma per adottare le scelte più opportune e saper gestire correttamente il nostro territorio sono necessarie ricerche basate su lunga serie di dati e rigidi protocolli, collaborazione e confronto costante”, anticipano i ricercatori Roberto Ambrosini e Lorenzo Serra.

I prossimi “Talk Biodiversi”sono in programma per mercoledì 2 aprile, con “Quando i superpoteri non bastano: la conservazione dei pipistrelli tra ricerca e divulgazione”e mercoledì 14 maggio, “Dai Macro ai micro-mammiferi: segreti e i perché di studi e ricerche sulle Alpi”.

Ingresso libero. 

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