Ddl sicurezza, lettera degli scout ai parlamentari

Alcuni gruppi scout AGESCI hanno inviato una lettera ai deputati e ai senatori del Trentino-Alto Adige/ Südtirol (Patton, Biancofiore, Testor, De Bertoldi, Cattoi, Ferrari, Steger, Ambrosi) per esprimere le proprie preoccupazioni sul DDL Sicurezza e in particolare sull’introduzione del reato di blocco stradale: in quale modo la nuova fattispecie di reato – chiedono – può conformarsi al diritto di manifestare garantito dalla Costituzione? Gli scout mettono in discussione che l’utilizzo indiscriminato della legge penale sia una misura idonea a risolvere il problema della sicurezza e propongono ai parlamentari di riconsiderare la partecipazione dei giovani alla vita politica: non come una minaccia da reprimere con misure penali, ma come una risorsa da valorizzare. La lettera invita dunque a un cambio di paradigma: la sicurezza non si ottiene con la repressione, ma favorendo una società democratica e inclusiva. “Riteniamo che togliere diritti alle persone non generi sicurezza”, è la conclusione.

Trento, 1 Aprile 2025

All’attenzione dei Deputati e dei Senatori del Trentino – Alto Adige/Südtirol

Siamo i capi scout di alcune Comunità Capi AGESCI della regione Trentino – Alto Adige/Südtirol. Scriviamo questa lettera per esprimere le nostre forti preoccupazioni riguardanti il DDL Sicurezza.

Come capi scout siamo impegnati ad educare i ragazzi e le ragazze alla partecipazione, che è impegno irrinunciabile per il bene comune. Viviamo la cittadinanza partecipando. Ci informiamo per conoscere la complessità, ci confrontiamo nel rispetto delle diversità, vogliamo essere parte attiva e capaci di assumerci impegni concreti.

Proprio per questo, nel nostro ruolo di educatori ed educatrici, non possiamo non avvertire preoccupazione riguardo le disposizioni che questo disegno di legge vuole introdurre. In particolare, avvertiamo delle criticità riguardanti le limitazioni al diritto di manifestazione. L’art. 14 del DDL prevede infatti di criminalizzare il c.d. “blocco stradale” introducendo un nuovo titolo di reato, sanzionato con la reclusione da sei mesi a due anni nell’ipotesi aggravata in cui il fatto sia commesso da più persone riunite.

Certi che il confronto con la società civile possa contribuire ad un arricchimento del dibattito democratico, chiediamo a voi di prendere posizione sui seguenti punti:

Come si concilia l’art. 14 del DDL con il diritto di riunione e la libertà di manifestazione garantiti ai sensi dell’art. 17 della Costituzione?

Il diritto di manifestazione deve essere esercitato pacificamente e senz’armi. Al riguardo, si può constatare che il blocco stradale è una forma di manifestazione certamente fastidiosa e finalizzata a creare disagio, come peraltro lo è lo sciopero, che pure è costituzionalmente garantito. Ma quali pericoli concreti costituisce per la sicurezza una forma di manifestazione del dissenso che è per sua natura pacifica e meramente passiva?

Inoltre, essendo il blocco stradale già punito come illecito amministrativo a seguito del DL 113/2018, ci chiediamo quali ragioni inducano a ritenere che sia “estremamente” necessario criminalizzare questa condotta ricorrendo alla legge penale che, per la sua particolare afflittività, andrebbe utilizzata come extrema ratio?

In conclusione, vi chiediamo: perché in uno Stato di diritto ci si preoccupa di perseguire penalmente quei giovani che si interessano alla politica e che decidono di scendere in piazza per manifestare pacificamente la propria idea? Perché togliere diritti alle persone in nome della sicurezza?

Come educatori ed educatrici riteniamo che sia importante aumentare e rafforzare gli strumenti di partecipazione alla vita politica del nostro Paese piuttosto che limitarli e criminalizzarli. Guardiamo con fiducia ai luoghi e alle occasioni di confronto tra punti di vista ed esperienze differenti, laboratori di cittadinanza attiva. Riteniamo che togliere diritti alle persone non generi sicurezza. Crediamo che la sicurezza si ottenga investendo in maniera responsabile e lungimirante sul welfare e sulla costruzione di comunità solidali.

Vi auguriamo un buon lavoro e siamo a disposizione per un dialogo sui temi qui proposti.

Le comunità capi dei gruppi AGESCI
Trento 4, Trento 8, Trento 11, Trento 12, Gardolo 1, Lavis 1, Cles 1

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