Dopo il successo ottenuto lo scorso anno il progetto Mi “difendo” dal tuo amore, presentato dalla Proloco di Ala nelle scuole secondarie di primo grado, anche quest’anno è stato ripresentato presso l’istituto comprensivo di Villa Lagarina. Il progetto, pensato dalla Proloco di Ala e curato dal criminologo Marco Andolfi, tratta il problema della violenza di genere. Sempre più ragazze e ragazzi in giovane età sono vittime ed autori di femminicidi. Le cronache degli ultimi giorni ci confermano purtroppo questo dato.
Ma quest’anno la Proloco di Ala ha introdotto una novità. Da più di un anno, in collaborazione con il criminologo Marco Andolfi ed insieme ad altre figure professionali che si occupano dello sviluppo evolutivo/emotivo del bambino, sta lavorando ad un progetto dal titolo RISPETTI..AMOCI. Un progetto pensato ed elaborato per bambini di 5/6 anni, perché è fin dalla più tenera età che i bambini vanno educati all’affettività. Quindi, con il benestare della coordinatrice pedagogica del circolo di Ala e delle insegnanti, il progetto è stato portato in tutte le scuole dell’infanzia del circolo di Ala.
Data la tenera età, questo progetto è rivolto appunto ai bambini dell’ultimo anno della scuola dell’infanzia e vuol far conoscere i valori del rispetto, dell’aiuto e della condivisione attraverso la metodologia del gioco e degli scambi interattivi tra bambini e bambine. Per educare alla non violenza è quindi necessario lavorare fin dall’infanzia sulla creazione di relazioni positive e paritarie, come spiega il vicepresidente della Proloco Domenico Bazzanella. L’insegnamento della condivisione, della cooperazione, all’empatia ed al rispetto, se promossi in tenera età possono prevenire, in età adulta, fenomeni di discriminazione ed esclusione, favorendo la capacità di stare in una relazione in cui la forza personale non si traduce e non si esprime necessariamente nel dominio sull’altro.
La tipologia di comunicazione adottata negli incontri si è basata principalmente su un approccio ludico emozionale dove i bambini, attraverso alcuni giochi e racconti, hanno messo in essere forme di contatto, rispetto ed empatia per giungere allo scopo di non creare diversità tra i generi.