“Papa Francesco sarà ricordato per il contributo essenziale e determinante rivolto al cambiamento del nostro modello economico e all’impegno per la pace. Se oggi guardiamo con rinnovata speranza alla riconciliazione dell’umanità con il creato, se possiamo parlare liberamente di ecologia integrale e soprattutto della necessità di voltare le spalle al neoliberismo e a sistemi economici e finanziari che hanno ridotto le persone a semplici strumenti del profitto, lo dobbiamo al coraggio di un pontefice che ha saputo rinnovare la Chiesa partendo da una critica radicale e disincantata alle ingiustizie che caratterizzano la nostra epoca. Per questo papa Bergoglio venne accusato da qualcuno di essere un “papa politico”, ma il suo è stato semplicemente un magistero orientato unicamente al Vangelo e a una fede e un rispetto incrollabili per la persona umana”. Lo ha scritto il presidente delle Acli Trentine Walter Nicoletti, per ricordare papa Francesco.
“In particolare con le encicliche Fratelli tutti e Laudato si’ – ricorda ancora Nicoletti – ha ribadito la necessità di cambiare il nostro punto di vista sul mondo, ponendo l’umanità e il creato come elementi centrali rispetto ad ‘un’economia che uccide’ la dignità, l’ambiente e il futuro dei giovani. Da sempre a fianco dei lavoratori e agli ultimi della Terra, si è infine battuto per la pace, denunciando la corsa agli armamenti e le spese militari e proponendo con fede incrollabile la forza nonviolenta del negoziato, della trattativa, del dialogo e della mediazione. Incontrando circa un anno fa le Acli per il loro ottantesimo di fondazione, il pontefice ci aveva sollecitati ad essere “voce di una cultura di pace e vicini alla gente con lo stile di Gesù”. Aderendo a questo invito, il nostro movimento ha promosso la campagna permanente “Il coraggio della Pace” per affermare con Francesco che “la guerra non è mai inevitabile” e che la pacifica convivenza è sempre possibile, a livello internazionale, “nella vita delle famiglie, delle comunità e nei luoghi di lavoro”. Partendo da questi presupposti, il papa ha inoltre contribuito a disegnare i contorni di una politica che deve essere sempre e comunque rivolta al servizio della comunità, per la difesa e la promozione del bene comune e per l’emancipazione dei poveri e dei meno favoriti. Il suo magistero va pertanto oltre la Chiesa ed è destinato ad imprimersi nella storia come un insegnamento universale che sollecita tutti noi, credenti e non credenti, verso il cambiamento, qui ed ora, dei nostri comportamenti, dei nostri stili di vita e delle nostre relazioni per orientarli a principi e valori di giustizia sociale, solidarietà, fraternità e sostenibilità ambientale”.