Alessandro Andreatta, già sindaco di Trento: A noi sindaci disse di avere coraggio e tenerezza, di frequentare le periferie urbane, sociali ed esistenziali, di leggere la realtà con gli occhi degli ultimi”
Nei suoi quasi 12 anni di pontificato, Francesco è stato sempre e dappertutto il Papa di tutti e di ciascuno. Tra i tanti, porto con me nel cuore tre momenti intensi, significativi, preziosi. Il primo è l’incontro nel 2017 con un centinaio di sindaci italiani che avevano attivato nei lori comuni pratiche di accoglienza e di integrazione, soprattutto con i migranti. Ci esortò ad avere prudenza, ma anche coraggio e tenerezza, a frequentare le periferie urbane, sociali ed esistenziali, a leggere la realtà con gli occhi degli ultimi allargando la piazza e guardando con speranza al futuro, senza far mai mancare la familiarità con i cittadini a noi affidati. Poi nel breve a tu per tu, e in risposta al mio invito a venire a Trento, quel sorriso dolce e pacificante che mai dimenticherò.
Qualche anno dopo, nel 2023, nella mia veste di docente di italiano, rischiai per un tema in classe una quarta traccia decisamente impegnativa, forse anche provocatoria, imperniata proprio sui primi dieci anni di Papa Francesco. Chi affrontò la prova mi stupì: a quindici anni non colse solo quel “buonasera” di esordio e quel nome “Francesco” così sorprendente, ma anche il suo voler camminare quotidianamente accanto a ciascuno di noi, la sua umiltà nel chiedere scusa, la volontà di dare risposte alle sfide globali, il suo essere instancabile ambasciatore di pace, il suo impegno per i poveri e i fragili in generale, la sua testimonianza di denuncia e di proposta rispetto alla tutela ambientale e al futuro del pianeta. Insomma, Papa Francesco ha saputo entrare anche nel cuore dei giovani ed essere parte delle loro attese.
La terza e ultima riflessione è legata all’esigente espressione evangelica del “Sì sì, no no”. Ecco, a me pare che Francesco sia stato proprio il papa (e l’uomo) dei no e dei sì coraggiosi e radicali. Il no all’indifferenza, all’egoismo, alla logica dello scarto, all’ingiustizia, alle armi, alla guerra. Il sì alla vita, ai poveri, ai giovani, alla pace e alla speranza. Senza peraltro mai giudicare (“Chi sono io per farlo?”) perché a quello ci pensa Qualcun Altro, il Padre misericordioso, che Francesco ha testimoniato tutta la vita.
Alessandro Andreatta
(c) riproduzione vietata