Come possiamo parlare di “eternità” quando sappiamo bene di appartenere al tempo, addirittura di “essere tempo”, un tempo finito e limitato? Che significato può assumere per noi l’espressione “vita eterna” quando è evidente che la nostra vita terrena è finita e indirizzata verso la morte?
Fin dalle epoche più remote si cerca di immaginare l’eternità e si spera nell’immortalità. Religioni, filosofie, teologie, spiritualità si sono da sempre interrogate sulla destinazione ultima dell’essere umano: morte senza appello, oppure un’altra vita che ci attende?
Il libro ospita le riflessioni illuminanti di un biblista, Giuseppe Casarin – docente di Letteratura giovannea all’ISSR «Romano Guardini» di Trento e di Teologia Biblica del Nuovo Testamento all’ISSR di Bolzano – e di una teologa, Milena Mariani – docente di Teologia sistematica e di Storia della teologia del XX secolo all’ISSR «Romano Guardini» di Trento e di Mariologia all’ISSR di Bolzano.
Casarin e Mariani nel libro assumono questa antica domanda sulle cose ultime in tutta la sua radicalità e la rinnovano – alla luce della speranza cristiana – con una promettente riformulazione: forse che l’eternità non si affaccia già “qui e ora”, infilata in qualche misura nella vita presente, come “anticipazione” di ciò che potrà manifestarsi pienamente oltre l’esistenza terrena?
Il volume è il terzo titolo della Collana Echi Teologici di ViTrend.