“Non dimenticate mai di alimentare la vostra vita con la speranza che ha il volto di Gesù Cristo”. Il cardinale Pietro Parolin si è rivolto con queste parole alle migliaia di giovani – tra cui ci sono anche 1.200 adolescenti trentini – giunti in piazza San Pietro per la Messa in suffragio di Papa Francesco, nel secondo giorno dei Novendiali, domenica 27 aprile. Lo riporta l’Agensir. Alla Messa hanno preso parte 200.000 persone.
“Di fronte alle tante sfide che siete chiamati ad affrontare – ricordo, ad esempio, quella della tecnologia e dell’intelligenza artificiale che caratterizza in modo particolare la nostra epoca – non dimenticate mai di alimentare la vostra vita con la vera speranza che ha il volto di Gesù Cristo“.
“Nulla – ha aggiunto Parolin – sarà troppo grande o troppo impegnativo con lui! Con lui non sarete mai soli né abbandonati a voi stessi, nemmeno nei momenti più brutti! Egli viene ad incontrarvi là dove siete, per darvi il coraggio di vivere, di condividere le vostre esperienze, i vostri pensieri, i vostri doni, i vostri sogni, di vedere nel volto di chi è vicino o lontano un fratello e una sorella da amare, ai quali avete tanto da dare e tanto da ricevere, per aiutarvi ad essere generosi, fedeli e responsabili nella vita che vi attende, per farvi comprendere ciò che più vale nella vita: l’amore che tutto comprende e tutto spera”.
LA PACE PASSA DAL RICONOSCIMENTO DELL’ALTRO
L’ex segretario di Stato vaticano ha ricordato uno dei messaggi più importanti del pontificato di papa Francesco che, ha detto, “è stato testimone luminoso di una Chiesa che si china con tenerezza verso chi è ferito e guarisce con il balsamo della misericordia”. Il Papa, ha aggiunto Parolin, “ci ha ricordato che non può esserci pace senza il riconoscimento dell’altro, senza l’attenzione a chi è più debole e, soprattutto, non può esserci mai la pace se non impariamo a perdonarci reciprocamente, usando tra di noi la stessa misericordia che Dio ha verso la nostra vita”.
“CON VOI E’ PRESENTE IL MONDO INTERO”
“Venite da tante parti: da tutte le Diocesi d’Italia, dall’Europa, dagli Stati Uniti all’America Latina, dall’Africa all’Asia, dagli Emirati Arabi … con voi è realmente presente il mondo intero!“, ha esclamato il cardinale ai giovani. “A voi rivolgo un saluto speciale, col desiderio di farvi sentire l’abbraccio della Chiesa e l’affetto di Papa Francesco, che avrebbe desiderato incontrarvi, guardarvi negli occhi, passare in mezzo a voi per salutarvi”.
“SOLO LA MISERICORDIA GUARISCE E CREA UN MONDO NUOVO”
“Solo la misericordia guarisce e crea un mondo nuovo, spegnendo i fuochi della diffidenza, dell’odio e della violenza: questo è il grande insegnamento di Papa Francesco”, ha detto Parolin, che ha invitato i presenti a raccogliere il testimone di papa Francesco: “Il nostro affetto per lui, che si sta manifestando in queste ore, non deve restare una semplice emozione del momento; la sua eredità dobbiamo accoglierla e farla diventare vita vissuta, aprendoci alla misericordia di Dio e diventando anche noi misericordiosi gli uni verso gli altri”.