Alla Mensa dei poveri fa bene anche l’8xmille

Alla Mensa della Provvidenza a Trento un incontro con mons. Lauro Tisi e il compianto don Mauro Leonardelli

Nel mese di maggio, quando s’intensifica la campagna promozionale  dell’ 8xmille alla Chiesa Cattolica destinata anche a offrire indicazioni utili, merita segnalare qualche nuova iniziativa che proprio grazie a questi fondi va a rispondere ad un bisogno caritativo del territorio. Per il Trentino la novità è una conferma, ovvero la cosiddetta “Mensa della Provvidenza” che ha una storia lunga di almeno trent’anni avviata dagli indimenticabili padre Giorgio Butterini e da padre Fabreizio Forti,  ma che grazie al contributo dell’8xmille ha potuto affrontare una fase delicata di rilancio a respiro diocesano in una sede nuova, ristrutturata per adempiere al  servizio alle persone bisognose della città.  Fino a due anni fa la Mensa  era portata avanti da oltre 300 volontari della città presso i locali dello storico convento dei Cappuccini alla Cervara, che trovavano nei frati – in particolare fratel Gianpietro Vignandel, morto nel periodo della pandemia, e fra Massimo Lorandini.  Purtroppo la scelte dell’Ordine religioso di lasciare la città ha visto venire meno la sede storica ma la Diocesi si è impegnata attraverso la Caritas diocesana a trovare una soluzione nuova per continuare a garantire il pasto serale. Ci fu un appello dello stesso Arcivescovo Lauro Tisi che in una lettera alla Comunità segnalò come  “la vicinanza alla fragilità deve essere  la principale urgenza pastorale della nostra Chiesa”, auspicando una mobilitazione delle realtà cittadine.

Forte della risposta delle comunità cittadine, la Fondazione Caritas scelse un caseggiato ex scolastico nella centrale via Giusti – a pochi metri dal Punto d’Incontro, sede di una mensa per il mezzogiorno – che nel giro di quattro mesi fu “riconvertito” ad accogliente Mensa con una funzionale cucina. Un investimento della Diocesi e delle comunità parrocchiali (oltre che della destinazione di una parte dell’8xmille destinato alle attività gestite dalla Caritas diocesana di Trento) che nel giro di poche settimana si è rivelato funzionale così come nella vecchia sede sulla collina. Al nucleo storico di volontari  se ne sono aggiunti altri che hanno potuto contare anche sulla disponibilità di tre religiose arrivate da fuori Diocesi  – suor Domitillasuor Clara e suor Sumitra, religiose dell’Istituto della Provvidenza – per assicurare una copertura dei turni quotidiani, anche al sabato e alla domenica.

Non si può non ricordare il regista di questo passaggio importante per la sopravvivenza di questo servizio ai poveri: don Mauro Leonardelli, il delegato vescovile dell’Area Testimonianza e Impegno Sociale,scomparso dopo breve malattia nelle settimane scorse. Era stato lui a dicembre a invitare i colleghi di Curia a visitare la Mensa e a presentare ai giornalistri trentini lo scorso 27 gennaio: “Qui operano ogni giorno a turno 250 volontari coordinati da tre religiose per cucinare e distribuire la cena a una media di 160-180 persone ogni sera. “Un numero  purtroppo in aumento: siamo passati da 30 a 40 mila pasti annui”. “Nella buona notizia della presenza di tanti  volontari – ha commentato l’arcivescovo di Trento Lauro Tisi – , c’è un’amara constatazione: la povertà cresce senza sosta”.

Anche per questo motivo la Mensa – assieme ad un analogo servizio avviato dalla Caritas a Rovereto, usufruendo anche qui di parte dei fondi dell’8xmille – rappresenta un progetto di punta, ancora bisogno di supporto: anche i soldi raccolti nelle Messe dedicate il 24 e il 25 maggio al ricordo di don Leonardelli sono andate a sostenere la sua attività.

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