Gli ex studenti del Liceo Prati: “Pochi professori si sono fermati a liquidarci come voti”

In una lettera ai giornali alcuni ex studenti del liceo Prati, che hanno fatto la maturità l’anno scorso, difendono la scuola, al centro di un dibattito che si è aperto dopo l’ispezione chiesta dal Dipartimento istruzione della Provincia di Trento; ispezione che si è svolta a metà aprile.

“L’esperienza fatta negli ultimi cinque anni, proprio in questo stesso inferno descritto nelle ultime settimane sui giornali, è sembrata molto diversa: sì la fatica, sì l’ansia e ogni altra emozione che può derivare da queste due, ma anche molto di più”, scrivono gli ex studenti. “In primis è assurdo descrivere i professori come è stato fatto: in questi cinque anni abbiamo conosciuto persone straordinarie, appassionante, desiderose di elargire un’educazione nel senso più completo, uomini e donne con cui è nato un rapporto nel quotidiano. Nella nostra esperienza veramente pochi professori si sono fermati a liquidarci come voti e chi lo ha fatto non è stato certo chi ci ha fatto faticare di più (e quindi di chi si lamentano sui giornali), anzi”.

“Inoltre – aggiungono gli ex studenti – in cinque anni abbiamo visto i nostri compagni sviluppare i più disparati e impegnativi interessi extrascolastici, ognuno dedicando alla scuola ciò che riteneva necessario ma sempre costruendo una personalità anche fuori dai muri dell’aula: la scuola non può essere totalizzante e il Prati non esige questo, ognuno di noi ne è testimonianza”.

“La fatica – proseguono ancora i maturati – fa parte del gioco, una fatica che vogliamo ribadire mai insostenibile, e che guardandoci indietro possiamo apprezzare per averci reso in grado di non scoppiare in lacrime al primo accenno di difficoltà”.

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