È partita in questi mesi in Valsugana la nuova edizione del progetto per il raggiungimento della certificazione “Prevenzione e contrasto del byllismo”, che terminerà il prossimo anno scolastico. Il percorso, sostenuto dall’offerta luce e gas Etika, prevede la formazione al personale della scuola, l’ascolto di tutti i protagonisti, l’analisi dei dati raccolti e l’implementazione di strumenti per la prevenzione del fenomeno e di consapevolezza. Ad accompagnare il percorso promosso da Etika gli esperti di Agenda 21 consulting, che saranno al fianco delle scuole fino all’ottenimento della certificazione. Sono 10 gli istituti che hanno preso parte al nuovo percorso di accompagnamento: 8 Istituti Comprensivi, e 2 Superiori: l’Istituto comprensivo Altopiano di Pinè, gli Istituti Comprensivi Pergine 1 e 2, I.C. di Levico Terme, l’I.C. di Vigolo Vattaro, l’I.C. Centro Valsugana, l’I.C. di Borgo Valsugana, l’I.C. di Strigno e Tesino, l’Istituto professionale alberghiero di Levico e l’Istituto d’istruzione superiore Degasperi di Borgo Valsugana.
Nel percorso vengono coinvolte tutte le figure del mondo della scuola, quasi 7.000 studenti e studentesse, e più di 1.000 figure di personale scolastico (insegnanti, educatori e personale ATA). Non mancano le famiglie cui saranno dedicati, dopo l’operazione ascolto, incontri di riflessione e formazione.
“Il nostro obiettivo – ha dichiarato la dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo di Vigolo Vattaro Gabriella Vitale – è rendere le scuole un ambiente in cui ogni bambino e ragazzo possa sentirsi protetto, accolto e rispettato. Per far ciò, è fondamentale accompagnare i giovani nella crescita delle relazioni positive e nel rispetto reciproco. Questo richiede scelte educative consapevoli da parte di adulti, come docenti e genitori, che devono impegnarsi ad acquisire le conoscenze necessarie per offrire stimoli adeguati e intervenire correttamente nelle diverse situazioni che si presentano. Questa convinzione, che guida i nostri interventi a scuola, ha trovato ulteriore spazio di concretizzazione nell’impegno dei nostri istituti a mettere a sistema una prassi condivisa di prevenzione contro il bullismo e il cyberbullismo”.
“Un metodo condiviso di intervento rappresenta la vera forza di questa iniziativa: accresce la conoscenza delle proprie scuole, favorisce la trasparenza e migliora la comunicazione con tutte le persone coinvolte e rafforza la consapevolezza sui fenomeni che, spesso, non sono immediatamente chiari, sia dentro che fuori la scuola. È importante definire in modo chiaro e trasparente la natura di questi fenomeni, i ruoli e le responsabilità di ciascuno, affinché tutti possano agire con consapevolezza e coerenza. Tutto ciò contribuisce a creare ambienti scolastici più inclusivi, dove il benessere e la crescita degli studenti sono al centro. Ma questa azione coinvolge anche l’intera comunità scolastica e territoriale, rafforzando il senso di responsabilità condivisa e di solidarietà”, conclude Vitale.