Dopo l’attacco di Israele all’Iran, avvenuto nella notte, il paese è in stato di emergenza. A Gerusalemme tutte le attività si sono fermate. Lo ha confermato all’agenzia Sir il vicario della Custodia di Terra Santa, padre Ibrahim Faltas: “Alle tre di questa mattina Israele ha attaccato l’Iran. La conseguenza è che adesso tutta la città è chiusa, scuole, uffici, anche l’aeroporto di Tel Aviv, Ben Gurion. Stiamo organizzando il rientro in Italia attraverso la Giordania dei vescovi della Conferenza episcopale toscana, in questi giorni in pellegrinaggio in Terra Santa, anche perché non sappiamo cosa potrebbe accadere nelle prossime ore visto che sono in arrivo missili dall’Iran. La situazione è terribile”.
Il settimanale diocesano “Toscana Oggi” informa che il gruppo dei vescovi toscani “è stato portato fuori dalla città vecchia di Gerusalemme che adesso è chiusa. Tutti i collegamenti stradali sono interrotti” e che è giunto ad Amman.
Il Custode di Terra Santa: “Sperimentiamo il silenzio del mondo”
Nell’omelia tenuta stamattina a Gerusalemme in occasione della festa di sant’Antonio, patrono della Custodia di Terra Santa, il Custode padre Francesco Patton ha invitato ad affidarsi a s.Antonio, che lungo la storia di otto secoli della Custodia “ci è sempre stato accanto come patrono e protettore”, in modo particolare “nei momenti di pandemia e di guerra”, e di continuare a confidare nel Signore.
“Carissimi fratelli e sorelle, il Signore ci dia pace! Questo saluto e questa invocazione di pace risuona particolarmente necessaria nel momento che ci troviamo a vivere, proprio perché quest’anno mentre celebriamo la solennità del nostro Patrono s. Antonio ci troviamo di nuovo in mezzo ad una guerra insensata, frutto della lussuria bellica di chi non ha alcun interesse per la vita dei suoi simili”, ha detto padre Patton. “Sperimentiamo il silenzio del mondo, sperimentiamo l’inefficacia della diplomazia, sperimentiamo l’insufficienza della politica, sperimentiamo la parzialità della comunicazione, sperimentiamo la distorsione ideologica della verità”, ha proseguito, prima di rinnovare, insieme ai confratelli, il voto della Custodia di Terra Santa a s. Antonio, “perché ci protegga come già ci ha protetti in passato e perché protegga la gente di questa terra e perché ci doni la grazia, passata anche questa ora di tenebra, di portare avanti la nostra missione”.
Berset (Consiglio d’Europa): a Gaza “situazione umanitaria intollerabile”
“Gli ultimi attacchi di Israele contro l’Iran, che minacciano la stabilità dell’intera regione, non devono farci perdere di vista il fatto che la situazione umanitaria a Gaza ha raggiunto un livello intollerabile. L’uccisione e il ferimento di civili, compresi coloro che cercano assistenza umanitaria, sono atti di brutalità inaccettabili. Il Consiglio d’Europa esprime la sua profonda solidarietà a tutte le vittime di questo conflitto”. Il Segretario generale del Consiglio d’Europa Alain Berset chiede, con un appello lanciato oggi (13 giugno), un cessate il fuoco immediato, un accesso pieno e senza restrizioni all’assistenza umanitaria.
“La situazione a Gaza continua a sollevare serie preoccupazioni in merito al rispetto del diritto internazionale umanitario e dei diritti umani da parte delle autorità israeliane. Gli attacchi contro i civili, inclusi bambini, operatori umanitari e altre persone protette, così come la fame, gli sfollamenti forzati, gli attacchi alle infrastrutture civili e le restrizioni all’accesso umanitario, costituiscono gravi violazioni delle Convenzioni di Ginevra e dei principi fondamentali del diritto internazionale umanitario e dei diritti umani”. Inoltre “il divieto imposto ai giornalisti internazionali a Gaza nasconde ulteriormente la realtà sul campo. Tali restrizioni rappresentano una minaccia diretta alla sicurezza democratica, che si basa sulla trasparenza e sulla responsabilità per prevenire abusi e sostenere lo stato di diritto”, continua Berset.
Fin dall’inizio, il Consiglio d’Europa ha condannato “inequivocabilmente” gli attacchi perpetrati da Hamas il 7 ottobre 2024, “deliberatamente diretti contro i civili”, ricorda Berset, sottolineando che il rilascio “immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi rimane un imperativo”. Tuttavia, “sebbene ogni Stato abbia il diritto di difendersi, tali misure devono rispettare rigorosamente il diritto internazionale, incluso il principio di proporzionalità. Nessun atto di terrorismo, per quanto efferato, può giustificare una risposta che di per sé viola i principi fondamentali del diritto internazionale”, prosegue l’appello del Segretario generale del Consiglio d’Europa, Berset.
L’attuazione di una “soluzione a due Stati rimane l’unica via percorribile verso una pace giusta e duratura”, conclude Berset, invitando gli Stati membri del Consiglio d’Europa “a impegnarsi, ciascuno secondo le proprie possibilità, a proteggere le vite civili, a rispettare il diritto internazionale e a sostenere gli sforzi diplomatici e umanitari multilaterali. In particolare, esorta gli Stati membri influenti nella regione a usare la propria voce e il proprio potere di pressione per contribuire a garantire la responsabilità e a ripristinare le condizioni per la pace”.