Spes, 50 anni di attività: nel 2024 seguite 179 famiglie tramite lo sportello di assistenza familiare

Credit: Paolo Pedrotti

La cooperativa Spes ha celebrato i suoi 50 anni di attività nel pomeriggio di martedì 24 giugno in sala inCooperazione. Tra i servizi offerti tramite i 517 collaboratori e collaboratrici, c’è lo sportello di assistenza familiare, che nel 2024 ha offerto orientamento e supporto a 179 famiglie, per un totale di quasi 54.000 ore erogate. A questo si aggiunge il servizio di assistenza domiciliare, rivolto a oltre 800 persone, la residenza assistenziale, che coinvolge 199 famiglie, e il centro diurno, che nel 2024 ha accolto 85 utenti.

“È un traguardo importante, – ha commentato il presidente Italo Monfredini – risultato di una storia a cui guardiamo con responsabilità e la consapevolezza che chi è venuto prima di noi, chi oggi governa la cooperativa e chi verrà dopo dia sempre una speranza, una forza per guardare al domani con fiducia”.

L’importanza delle relazioni è stata ripresa dal presidente della Cooperazione Trentina Roberto Simoni. “Operare in questo settore, – ha commentato Simoni – come avete fatto voi in 50 anni, assomiglia molto a una missione: ci vogliono valori, un approccio solidaristico e di inclusione di chi ha bisogno. Il futuro che abbiamo davanti sarà caratterizzato da grandi sfide, che affronteremo insieme, e da un progressivo invecchiamento della popolazione, che dovrà essere affrontato mettendo le persone al centro, valorizzando le relazioni, come sapete fare voi”.

L’arcivescovo di Trento Lauro Tisi e Cecilia Niccolini, presidente della cooperativa Spes dal 2002 al 2022, si sono confrontati sul significato che i valori possono acquisire. “Il grande rischio quando si parla di valori – ha commentato l’Arcivescovo – è di entrare nel mondo dell’astrattezza, mentre i valori acquisiscono corpo nella realtà attraverso le persone. La forza di Spes, e della cooperazione in generale, sta proprio nel fatto che il valore acquista il peso grazie al contributo di chi lo declina. Quando entro nelle vostre strutture rimango sempre stupito dai volti dei vostri collaboratori che, nonostante la fatica, riescono a interpretare, a esprimere i valori che li guidano”.

“Il problema dei valori – ha concluso Niccolini – è la loro definizione, il modo in cui ognuno li declina nella propria vita. In tutti i nostri operatori ho sempre visto un’incarnazione dei valori in cui credo. Si tratta di valori che possono essere sintetizzati nell’attenzione alle persone, nella relazione. E questi sono valori che, in cinquant’anni, sono rimasti sostanzialmente invariati”.

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