Il presidente dell’ANA Favero al Rifugio Contrin: “Chiediamo un servizio militare obbligatorio”

In Val di Fassa si è svolto domenica 29 giugno il 42º Raduno Nazionale al Rifugio Contrin, ai piedi della Marmolada. 1500 penne nere, provenienti da ogni parte d’Italia, hanno preso parte a un evento che da decenni rappresenta uno dei momenti più intensi e partecipati del calendario alpino.

Chiediamo un servizio militare obbligatorio – ha detto durante il suo intervento il presidente dell’ANA Sebastiano Favero–  e lo chiediamo con forza non per rimpinguare le nostre fila, ma perché questo è utile ai giovani, soprattutto oggi, di fronte a una società che rischia di perdere i valori fondanti del vivere comune. Il servizio è uno strumento per costruire identità, senso di appartenenza e coesione, elementi fondamentali per potersi poi confrontare con gli altri e vivere da cittadini consapevoli. Ce lo dicono i nostri veci, e ce lo insegna da sempre il Contrin: servire insieme forgia lo spirito e rafforza il legame con la comunità e la Nazione”.

“Il Contrin è più di un rifugio: è un simbolo – ha ricordato il sindaco di San Giovanni Fassa Giulio Florian – qui gli Alpini si ritrovano per ricordare la storia e la sofferenza che la guerra ha portato. Con i fatti che stanno accadendo oggi, sembra che molti abbiano dimenticato cosa significa davvero la guerra. È nostro dovere impegnarci a portare avanti lo spirito di pace“.

Il Rifugio Contrin, oggi complesso rifugistico dell’Associazione Nazionale Alpini, è dedicato alla memoria di Franco Bertagnolli, presidente nazionale trentino, figura di riferimento per tutto il movimento alpino. Lo stesso rifugio fu restaurato nel 2008 dagli Alpini con le proprie mani, gesto che racconta la concretezza, il legame col territorio e la forza del volontariato che anima l’Ana.

“Questo raduno è un momento di casa per ogni alpino, ed è per noi trentini un onore fare gli onori di casa in un luogo tanto significativo – ha spiegato il presidente dell’ANA del Trentino Paolo Frizzi – il Rifugio Contrin racconta il sacrificio della guerra, ma anche la forza della ricostruzione. Ritrovarci qui ogni anno è un gesto che custodisce la memoria, rafforza le relazioni e rinsalda il nostro essere comunità”.

vitaTrentina

Got Something To Say?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


Il periodo di verifica reCAPTCHA è scaduto. Ricaricare la pagina.

vitaTrentina