Sono finalmente scattate le cosiddette “fase due e fase tre” del trittico di proposte culturali dal titolo “Monti a palazzo Trentini – terre di rare bellezze”, ospitate a palazzo Trentini, a Trento. Due proposte, inaugurate pochi giorni fa, che consistono in una rassegna documentaria dedicata alla tragedia di Stava 1985 e in una mostra d’arte, “Montagne incantate”, che propone opere del gruppo di artisti fiemmesi AlteTerreArte. Fil rouge il tema della montagna, di bellezza e di dolore, tema trattato anche dalla prima fase della proposta, la mostra di opere d’arte dal Primiero (con il gruppo merlocoderloenterprise), che è stata visitabile in via Manci 27 per tutto il mese di giugno.
Il quarantesimo della disgrazia di Stava sta al centro dell’attenzione, in attesa del 19 luglio quando si terrà in loco l’annuale commemorazione, cui presenzierà il Capo dello Stato Sergio Mattarella. I pannelli inaugurati stamane nell’atrio di palazzo Trentini, visitabili fino al 23 luglio, raccontano l’enormità della tragedia (268 vittime) e il percorso di rinascita di un territorio tenace e fiero.
A dirlo è stato anzitutto il presidente del Consiglio provinciale Claudio Soini, sottolineando il forte desiderio di fare memoria e la scelta operativa di farlo accostando l’espressione artistica alla documentazione e testimonianza dei fatti di Stava. Si valorizza così anche il ruolo di palazzo Trentini casa dell’Autonomia e dei cittadini.
A illustrare l’esposizione nell’atrio di via Manci 27 è stato poi Michele Longo della Fondazione Stava 1985, preannunciando anche un approfondimento il 15 luglio sempre a palazzo Trentini, cui parteciperà anche il presidente Graziano Lucchi. Longo ha detto che i pannelli danno un quadro preciso di genesi, cause e responsabilità della tragedia, la cui portata di dolore è stata oggi rappresentata dalla presenza stessa in sala dell’associazione familiari delle vittime. Longo ha poi citato Mattarella, che nel 2015 ebbe già a evidenziare come il crollo dei bacini di Prestavèl “è il simbolo di un modo gravemente sbagliato di concepire l’attività economica, il profitto, il rapporto con l’ambiente, la valutazione del rischio”.
La parola è passata poi a Franco De Nadai, che espone nelle sale deputate all’arte di palazzo Trentini, assieme a Daniela Bernardi, Maria Pia De Silvestro, Piergiorgio Doliana e Valentina Michelutti. La rassegna “Montagne incantate” ha anche un versante di condivisione con la documentaria su Stava, laddove espone interessanti tele e sculture dedicate proprio al drammatico e indimenticabile trauma per la storia del Trentino. De Nadai – che ha tracciato un breve profilo di ciascun artista – ha detto che le opere esposte evocano silenzio, speranza, ricostruzione e si completano con una sala in cui sono trasformati in oggetti d’arte frammenti materiali riconducibili alla catastrofe. L’intento? “Far sì che la memoria della storia sia continuamente ricostruita per continuare a produrre significati che ispirino in noi la comprensione”.
Le mostre aperte oggi restano aperte fino al 23 luglio tutti i giorni dalle ore 10 alle 18.