Bisogni abitativi in Trentino, Euricse presenta un rapporto

Tra il 2023 e il 2024 il Trentino ha registrato un saldo migratorio positivo di circa 3.500 nuovi abitanti. Lo rileva il rapporto EURICSE, “Bisogni abitativi e cooperative di abitazione”, frutto di un lavoro di ricerca-azione portato avanti tra luglio 2024 e marzo 2025 in collaborazione con il Centro di Competenza per il Management delle Cooperative della Libera Università di Bolzano e con l’Ufficio politiche per la casa della Provincia di Trento.

Nel mentre, la significativa diminuzione del numero medio di componenti familiari, l’aumento dei nuclei monoparentali, l’incremento della popolazione anziana e dei single, il ritardo nell’età di formazione delle famiglie e l’arrivo di nuclei immigrati hanno frammentato e diversificato la domanda abitativa, che sempre più resta insoddisfatta. A Trento, il costo medio per acquistare casa ha superato i 3.200 euro al metro quadro (+9,5% in un anno), mentre gli affitti hanno superato gli 11 euro al metro quadro. Oggi, circa il 35% delle famiglie spende più del 40% del proprio reddito per l’abitazione, penalizzando soprattutto giovani, lavoratori precari, anziani soli e famiglie monogenitoriali.

Lo studio dedica particolare attenzione proprio al modello delle cooperative di abitazione, ispirato a esperienze consolidate in Austria, Germania e Svizzera, dove le cooperative non sono solo un’alternativa più accessibile al mercato, ma veri strumenti di inclusione e rigenerazione urbana. A Zurigo, ad esempio, il 20% delle abitazioni è gestito da cooperative, con affitti inferiori del 20-30% rispetto al mercato; a Vienna quasi la metà del patrimonio residenziale è gestito in forma cooperativa, con alta qualità e forte coinvolgimento dei residenti.

Gli autori del Rapporto, in chiusura, avanzano raccomandazioni concrete articolate su quattro fronti principali: potenziare l’offerta di edilizia residenziale pubblica e sociale, per aumentare gli alloggi a canone sostenibile e moderato, rispondere ai bisogni delle fasce più fragili e intervenire prioritariamente nelle aree a maggiore tensione abitativa; regolamentare in modo più equilibrato il mercato degli affitti privati, incentivando la locazione a lungo termine, introducendo garanzie per i proprietari e limitando l’eccesso di affitti brevi, soprattutto nelle zone turistiche; adattare gli interventi alle specificità territoriali, differenziando le strategie tra aree a rischio di spopolamento e territori con forte domanda abitativa, garantendo servizi essenziali e promuovendo la mobilità sostenibile; sostenere, infine, lo sviluppo della cooperazione di abitanti, per favorire l’accesso alla prima casa di proprietà, promuovere il mix abitativo, recuperare il patrimonio edilizio inutilizzato e facilitare l’offerta di locazioni a lungo termine sul mercato privato.

QUI IL RAPPORTO COMPLETO

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