Sarà un palcoscenico particolare quello che domenica 20 luglio a Malga Covel in Val di Pejo ospiterà il primo di cinque spettacoli dedicati al mondo degli alpeggi trentini, un carosello che tra luglio e agosto toccherà anche la Val di Bresimo (Malga Preghena il 24 luglio), il Lagorai (Malga Valsolero in Val Calamento il 12 agosto), le Valli del Leno (Malga Borcola a Terragnolo il 23 agosto), e la Valle del Chiese (Malga Clevet).
Protagonista l’attore valsuganotto Giuliano Comin che metterà in scena “90 giorni – racconto di una stagione in malga”, tratto dal libro che l’agronomo Francesco Gubert ha dedicato alla propria esperienza nei pascoli del Lagorai. Non solo momenti teatrali. Il percorso ha l’obiettivo di ascoltare malghesi e comunità con una fase di confronto che precederà ogni spettacolo, per raccogliere le specificità e proseguire nel lavoro di mappatura dei territori che Slow Food sta conducendo da anni soprattutto nell’ambito della filiera casearia.
Al termine dello spettacolo, inoltre, i partecipanti potranno degustare i prodotti della malga, coinvolti dagli attivisti Slow Food in un dibattito su alcuni temi molto attuali, nella loro dimensione locale e più ampia. Tra questi la tutela della biodiversità, l’attrattività del lavoro in malga, la governance delle Terre Alte, il benessere animale, la filiera del formaggio e il suo futuro.
Malga Covel ospita le capre il cui latte viene lavorato dal Caseificio Turnario di Pejo, saranno proprio questi prodotti ad essere degustati dagli spettatori. Il Turnario di Pejo, produttore del Presidio Slow Food del Casolet delle Valli di Rabbi, Sole e Pejo, è uno dei luoghi più importanti per Slow Food in Trentino. Quale ultimo rappresentante di una modalità collettiva di produrre il formaggio è una testimonianza viva del passato delle aree montane e delle soluzioni che venivano ideate per affrontare povertà e ostilità della montagna.
L’obiettivo del percorso “Teatro in malga” è ribadire che le malghe sono luoghi importantissimi per la cultura e la storia dei territori alpini. Al contempo sono un inestimabile patrimonio di servizi ecosistemici di cui gode tutta la comunità. La loro sopravvivenza è a rischio, in primis a causa di mancanza di conoscenza del loro valore e quindi di un adeguato riconoscimento del loro ruolo nell’opinione pubblica. La forma teatrale risponde alla necessità di comunicare questi concetti in modo accessibile, attrattivo e il più possibile empatico.
“Teatro in malga” è realizzato grazie al contributo della Fondazione Caritro legato al Bando per il volontariato culturale 2025 ed ha il patrocinio dell’Azienda per il turismo delle Valli di Sole, Peio e Rabbi. L’ingresso e la degustazione sono gratuiti, previa prenotazione.