Continuano ad arrivare le adesioni all’appello “Salviamo Gaza ora, fermiamo il massacro”, lanciato la scorsa settimana dal Comune di Trento insieme all’Arcidiocesi di Trento e alle Acli Trentine per condannare il massacro in corso a Gaza e richiedere un cessate il fuoco e un intervento umanitario immediati.
Più di mille le adesioni arrivate nel fine settimana e nel corso della mattinata odierna (la conta si è fermata oggi alle 15 e sarà aggiornata domani), che si sommano alle 927 già pervenute. Tra queste vi sono 94 tra associazioni, cooperative, partiti, enti e circoli della città e della provincia, dalla Fondazione Caritas Diocesana agli oratori, dal Comune di Tre Ville al partito Campobase Trentino, Partito della Rifondazione Comunista del Trentino e Partito Democratico del Trentino. E ancora, nella lista ci sono cori, Arci del Trentino, la Fondazione Trentina Alcide De Gasperi, la Fondazione Museo Storico del Trentino e tanti altri. Moltissime anche le adesioni dei singoli cittadini: sono infatti arrivati 1110 nuovi messaggi di sostegno e insieme di indignazione per quanto sta accadendo nella Striscia. Ad oggi dunque le associazioni di Trento e di tutto il Trentino che hanno aderito all’appello sono 173, i cittadini 1958, per un totale di 2131 adesioni. E i messaggi continuano ad arrivare senza sosta.
Questo il commento del sindaco di Trento Franco Ianeselli, di fronte alla grande partecipazione della cittadinanza: “Hanno dato un segnale importante le migliaia di persone che ieri sera, a Trento e in altri comuni, hanno rotto il silenzio sul massacro in corso a Gaza. Anche le centinaia di adesioni all’appello “Salviamo Gaza ora” promosso dal Comune insieme all’Arcidiocesi e alle Acli ci mostrano il volto di una città e di un Trentino che ritengono incomprimibile il principio di umanità e considerano inderogabile il rispetto del diritto internazionale. Invieremo i nomi di tutti gli aderenti alla presidenza del Consiglio e al Ministero degli Esteri a cui chiediamo una presa di posizione non ambigua e decisa nei confronti del Governo di Israele. Per quanto ci riguarda cercheremo di valorizzare questa esperienza di partecipazione civile che ci esorta non rimanere in silenzio di fronte alle atrocità e a restare umani”.
L’appello chiede al Governo italiano di far “pressione sul Governo di Israele, in ogni sede diplomatica e pubblica, per consentire l’ingresso nella Striscia degli aiuti umanitari” e per attivare subito “un’azione diplomatica per l’immediato cessate il fuoco, per il rilascio degli ostaggi rapiti da Hamas e per il rispetto del diritto umanitario internazionale”. Tra le richieste, anche lo stop alla “compravendita di armi da e per Israele” e “la sospensione del trattato di associazione tra Unione europea e Israele”.
“Sappiamo che la nostra riprovazione potrebbe non sortire alcun effetto, ma non possiamo comunque stare in silenzio, perché il silenzio è complice – si legge ancora nell’appello lanciato da Comune, Arcidiocesi e Acli – Sappiamo che condannare non basta, ma auspichiamo che alla voce di Trento e di tante altre città si uniscano compatte quelle dei Governi, in primis quello italiano, sospinti da un’indignazione diffusa che, per quanto ci riguarda, è diventata vergogna”.
Si può aderire all’appello scrivendo all’email ufficio.stampa@comune.trento.it o con un messaggio diretto ai canali social del Comune di Trento (non più commentando i post).