“Salviamo Gaza ora”, raccolte 2.250 firme

Non si fermano le adesioni all’appello “Salviamo Gaza ora, fermiamo il massacro”, lanciato la scorsa settimana dal Comune di Trento insieme all’Arcidiocesi di Trento e alle Acli Trentine per condannare il massacro in corso a Gaza e richiedere un cessate il fuoco e un intervento umanitario immediati.

Altre 292 persone hanno scritto all’Amministrazione. A loro, si aggiungono le voci delle 28 tra associazioni, cooperative, partiti, enti e circoli della città e della provincia, tra cui l’Università degli Studi di Trento, il Gruppo Emergency di Trento, l’Associazione Montessori Alta Valsugana, la Biblioteca comunale della Val di Pejo e il Comune di Lavarone. E ancora, Avis del Trentino, Pro Loco di Ravina, Gruppo Missionario Freinademetz Onlus, Italia Nostra Trento e il Circolo Acli di Sabbionara.

Ad oggi (la conta si è fermata oggi alle 13) le associazioni di Trento e di tutto il Trentino che hanno aderito all’appello sono 201 e 2250 i cittadini, per un totale di 2451 adesioni. L’appello, il cui testo integrale è pubblicato nell’homepage del sito comunale, chiede al Governo italiano di far “pressione sul Governo di Israele, in ogni sede diplomatica e pubblica, per consentire l’ingresso nella Striscia degli aiuti umanitari” e per attivare subito “un’azione diplomatica per l’immediato cessate il fuoco, per il rilascio degli ostaggi rapiti da Hamas e per il rispetto del diritto umanitario internazionale”. Tra le richieste, anche lo stop alla “compravendita di armi da e per Israele” e “la sospensione del trattato di associazione tra Unione europea e Israele”.

“Sappiamo che la nostra riprovazione potrebbe non sortire alcun effetto, ma non possiamo comunque stare in silenzio, perché il silenzio è complice – si legge ancora nell’appello lanciato da Comune, Arcidiocesi e Acli – Sappiamo che condannare non basta, ma auspichiamo che alla voce di Trento e di tante altre città si uniscano compatte quelle dei Governi, in primis quello italiano, sospinti da un’indignazione diffusa che, per quanto ci riguarda, è diventata vergogna”. Si può aderire all’appello scrivendo all’email ufficio.stampa@comune.trento.it o con un messaggio diretto ai canali social del Comune di Trento (non più commentando i post).

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