Ha festeggiato i 70 anni di attività la Padergnone Vivai Viticoli Cooperativi, impresa cooperativa composta da 23 soci impegnati nella produzione di oltre 6.500.000 barbatelle e con un fatturato di oltre 8 milioni di euro.
“La cooperativa – ha ricordato il presidente Adriano Morelli – è nata il 25 ottobre del 1955 quale risposta organizzata al problema della frammentazione produttiva e alla necessità di individuare adeguate forme di specializzazione attraverso nuove combinazioni di innesto, una maggiore scelta varietale e migliori selezioni clonali per rispondere al meglio ai mercati allora emergenti”.
“Le sfide future – ha precisato il direttore della cooperativa Fabio Comai – sono rappresentate dalla produzione di viti resistenti alle diverse malattie e virosi che oggi colpiscono la viticoltura europea anche in relazione ai cambiamenti climatici e all’aumento delle temperature. Per questi motivi è stato costituito il CIVIT, il Consorzio Innovazione Vite, formato al 70% dalle quote di AVIT, l’Associazione dei Vivaisti Viticoli Trentini (a cui aderisce la Padergnone Vivai), e dalla Fondazione Mach, con il 30% delle restanti quote. Fra i compiti del Consorzio figura la ricerca per nuove selezioni clonali, la messa a punto di varietà resistenti e/o tolleranti ai diversi fitopatogeni e lo studio di nuovi portainnesti più performanti rispetto alla carenza idrica e alla crisi climatica”.
Sul versante commerciale, la Padergnone Vivai si rivolge attualmente al mercato nazionale nella misura del 70% e a quello estero nella misura del 30%. Le previsioni future indicano la fidelizzazione del parco clienti nazionale e un ampliamento sull’estero, specie nell’area balcanica e in Sud America.