La civetta di Nicola Cozzio vince il Simposio di scultura di Rango e Balbido

La civetta che scruta un orizzonte tra magico e selvaggio è l’opera vincitrice del Simposio internazionale di scultura lignea, giunto alla sua 36esima edizione in quel di Rango e Balbido. Un’edizione speciale, quella appena conclusa nel Bleggio, una edizione al femminile, internazionale, con artiste provenienti da Serbia, Spagna, Messico, dove lo stesso titolo “Magico e selvaggio” suscita subito un immaginario al femminile: la magia (le streghe a Balbido sono di casa…) e la natura selvaggia (la forza primigenia della natura).

L’opera vincitrice

Il 36esimo Simposio, fortemente voluto e patrocinato da Ognibene Grazzi, si è dimostrato di alto livello critico, tanto da riscuotere ampi consensi di pubblico nonostante un tempo intemperante.

Gli scultori e le scultrici hanno interpretato a modo loro ma sempre con la massima fedeltà l’assunto del concorso di scultura producendo una serie di opere d’arte destinate a ben figurare nel percorso ideato a cura del Comune di Bleggio Superiore.

La scelta dell’opera vincitrice è caduta su quella dell’artista Nicola Cozzio,“Guardiano dei segreti”, con la seguente motivazione: “Opera che maggiormente rappresenta il titolo di “Magico e Selvaggio”, dotata di aspetti formali e plastici molto precisi, grazie ad una tecnica consumata e molto esperta. Un’opera simbolica dei nostri tempi, che colpisce per immediatezza e modernità. Dal punto di vista tecnico si ammira la soluzione data dall’artista nella sovrapposizione dei due pezzi in cui è suddiviso il tronco che porta la civetta, guardiana dei segreti”.

Una menzione speciale la giuria la dedica all’artista Sara Cereghin per l’opera “Le origini: anche i più terribili sono stati cuccioli”. Il cucciolo (il figlio Ariel?) assume la forma della bestialità nella selva: l’autrice gioca sul rapporto tra maternità personale e maternità della natura nel doppio senso, da cartone animato molto ben riuscito.

Menzioni anche per Marta Gutierrez, con “La figlia della natura”, Marija Markovic con “Nel grembo del bosco”, Diana Villasenor con “Serpente” e Marta Zucchinali con “Polpo tigrato” in quanto esprimono il rapporto tra essere umano e natura in modo davvero originale. Infine una menzione per Ilio Buffa, veterano dei Simposi bleggiani.

vitaTrentina

Got Something To Say?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


Il periodo di verifica reCAPTCHA è scaduto. Ricaricare la pagina.

vitaTrentina