Al 6 agosto, ultimo giorno utile per aderire all’appello “Salviamo Gaza ora, fermiamo il massacro”, le associazioni e i cittadini di Trento e di tutto il Trentino che hanno aderito all’appello sono 2698.
Negli ultimi giorni, altre 115 persone hanno scritto all’Amministrazione per un totale di 2365 cittadini. Al loro fianco, anche 16 tra associazioni, cooperative, enti e circoli della città e della provincia, tra cui i Comuni di San Giovanni di Fassa, Fiavè e Imèr, l’Avis comunale di Malè, Arci Avio Ala e il Circolo Acli Castello-Molina di Fiemme. E ancora, il Coro parrocchiale “Fiavè e dintorni”, l’Associazione di volontariato il “Faro” e l’Associazione Famiglie Tossicodipendenti di Trento.
Il Comune di Trento, insieme ad Arcidiocesi e ACLI, hanno lanciato mercoledì 23 luglio un appello dal titolo “Salviamo Gaza ora, fermiamo il massacro” sollecitando il Governo italiano a utilizzare tutti i mezzi a sua disposizione per chiedere l’immediato cessate il fuoco e l’ingresso degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza.
Ecco di seguito il testo integrale dell’appello:
“Mai più” promettiamo quando parliamo di crimini di massa del passato. Quella promessa a Gaza viene rinnegata ogni giorno perché Gaza è diventata l’inferno sulla terra. Dopo i bombardamenti a tappeto che hanno raso al suolo intere città, anche la distribuzione degli aiuti umanitari è diventata un pretesto per continuare il massacro. Il Comune di Trento, insieme all’Arcidiocesi di Trento e alle Acli Trentine, vuole alzare la voce per condannare la distruzione di Gaza, la chiusura dei suoi confini agli aiuti umanitari, la sadica distribuzione del cibo diventata una roulette della morte.
Sappiamo che la nostra riprovazione potrebbe non sortire alcun effetto, ma non possiamo comunque stare in silenzio, perché il silenzio è complice.
Sappiamo che condannare non basta, ma auspichiamo che alla voce di Trento e di tante altre città si uniscano compatte quelle dei Governi, in primis quello italiano, sospinti da un’indignazione diffusa che, per quanto ci riguarda, è diventata vergogna.
Per questo sollecitiamo il Governo italiano:
A far pressione sul Governo di Israele, in ogni sede diplomatica e pubblica, affinché sia consentito immediatamente l’ingresso nella Striscia degli aiuti umanitari da distribuire alla popolazione civile;
Ad attivare subito un’azione diplomatica per l’immediato cessate il fuoco, per il rilascio degli ostaggi rapiti da Hamas e per il rispetto del diritto umanitario internazionale;
A interrompere la compravendita di armi da e per Israele;
A schierarsi per la sospensione del trattato di associazione tra Unione europea e Israele come già fatto da 17 Paesi viste le gravi e continue violazioni dei diritti umani”.