La stagione della raccolta delle mele e della vendemmia dell’uva è appena iniziata, e si ripresenta il problema della manodopera disponibile per queste operazioni. Le aziende si stanno organizzando con il reperimento di raccoglitori in gran parte provenienti dall’estero.
Negli anni ‘80 e ‘90 del secolo scorso – sottolinea Confagricoltura del Trentino – era molto diffusa la pratica della raccolta delle mele e della vendemmia per gli studenti universitari. Periodi brevi che oggi si trovano in molti libretti del lavoro. Oggi quei mesi di contribuzione diventano preziosi per chi calcola il momento della pensione. Nell’ultimo decennio la pratica si è ridotta al lumicino, ma ora pare ritornare. Gli studenti ritornano alla raccolta. Un fenomeno che la viene salutato con particolare favore dagli agricoltori.
“Nel corso degli ultimi anni si è registrato un interessante ritorno nei campi degli studenti che hanno scelto di dedicare il loro tempo alle attività agricole stagionali, in particolare di raccolta mele e vendemmia”, dichiara Diego Coller, presidente di Confagricoltura del Trentino.
L’annata 2024 ha evidenziato un dato significativo: quasi il 10% della forza lavoro impiegata in queste fasi era composta da giovani in età scolastica o universitaria. E la tendenza pare confermata ed in crescita già anche per il 2025.
Il Presidente di Confagricoltura, Diego Coller, sottolinea che “avvalersi degli studenti e delle studentesse nelle fasi di raccolta può diventare nei prossimi anni un fattore fondamentale per far fronte al fabbisogno di manodopera stagionale”.
Oltre a rappresentare un valido supporto alla manodopera locale, la partecipazione giovanile in agricoltura assume un’importanza culturale e formativa, prosegue infatti Diego Coller “favorisce infatti una maggiore consapevolezza del valore del lavoro agricolo, anche tra coloro che intraprenderanno in futuro percorsi professionali differenti”.