A Nanno, nell’intera valle di Non, nella sua famiglia e nella comunità diocesana cresce la preoccupazione e s’intensifica la preghiera per l’esito della ricerca – in corso ormai da 48 ore nei boschi della zona – di padre Flavio Paoli, il missionario pavoniano di 68 anni, di cui non si hanno più notizia dalla sera di lunedì.
“Ancora nessuna traccia, ma andiamo avanti senza allentare l’impegno, padre Flavio qui è conosciuto e stimato da tutti”, ci ha detto a metà pomeriggio il comandante del Vigili del Fuoco Volontari di Nanno, Stefano Tolotti, la cui caserma è diventata sede operativa della Protezione Civile provinciale. Una forte mobilitazione popolare – a partire dai frutticoltori che sono stati invitati a perlustrare i loro terreni agricoli – con la partecipazione e la stima di chi ha visto in padre Flavio con la sua barba bianca e il suo sorriso mite un esempio di donazione missionaria, una vocazione fiorita quassù in una famiglia numerosa (quattro fratelli e quattro sorelle), grazie anche ad altri due zii missionari salesiani, uno a Cuba e l’altro in Brasile.
“Tanti mi hanno detto che la sua omelia di domenica sera a Rallo ha commosso ed entusiasmato le persone”, osserva commosso don Renzo Zeni, parroco dell’Unità Pastorale Santo Spirito, che mercoledì scorso lo aveva invitato per una testimonianza in un incontro con altri due missionari delle valli del Noce. Padre Flavio, dopo le esperienze ultradecennali in Eritrea e Burkina Faso, si era recato in aprile in Nigeria dove stava per instaurare con il confratello messicano padre Victor una presenza pavoniana d’intesa con la Chiesa locale.
In preghiera, insieme all’Arcivescovo di Trento Lauro Tisi, il nipote di padre Flavio, don Francesco Viganò, e le realtà del Centro Missionario Diocesano ci sono anche i confratelli pavoniani, come fratel Guido Bertuzzi: “Negli anni che abbiamo passato in Burkina Faso – ci dice – l’ho visto felice di dedicarsi con molta passione alla formazione e al convitto per una sessantina di ragazzi sordomuti che venivano inseriti nella nostra vicina scuola”.
Abbiamo raggiunto padre Dario Monza, responsabile della Provincia Italiana dei Pavoniani che comprende le dieci comunità italiane ispirate a san Lodovico Pavoni e le due del Burkina Faso. “Ho sentito Flavio lunedì in vista di un incontro nella nostra sede di Lonigo per programmare la missione in Nigeria – racconta il superiore – e mi ha colpito ancora una volta la sua disponibilità a ripartire per un contesto nuovo. Si sarebbe occupato dei giovani e della loro formazione al servizio e alla Chiesa locale con lo stesso entusiasmo con cui in Eritrea si era preso cura dei bambini di strada e in Burkina Faso dei ragazzi sordociechi, favorendo nella nostra scuola la loro integrazione”. Tanto che i ragazzi eritrei hanno pianto quando fu espulso dal regime nel 2010, dopo 17 anni, così come anche i ragazzi del Centro Effatà, in Burkina Faso. Queste lunghe ore di attesa e di preghiera sono condivise con preoccupazione anche nelle comunità africane in cui padre Flavio ha lasciato una traccia.