Tra gli appuntamenti annuali più sentiti del mese di agosto -accanto alla Pasqua mariana dell’estate celebrata mercoledì sera al santuario di Pinè – si è rinnovata la celebrazione della ricorrenza liturgica di Santa Chiara che nella sera del 10 (per il ricordo del transito) e nella mattinata dell’11 agosto ha visto la famiglia francescana riunirsi anche quest’anno attorno alle sorelle clarisse del monastero di San Damiano.
Raggiunte per l’occasione anche da altre religiose e religiosi di altri istituti religiosi (con il vicario per la vita consacrata padre Maurizio Baldessari), le sorelle hanno accolto anche i membri dell’Ordine Francescano Secolare del Trentino che poi hanno proseguito in Primiero la loro giornata di spiritualità.
A presiedere la celebrazione, accompagnato dal francescano trentino padre Francesco Grassi (parroco da quattro anni a Torino), c’era padre Enzo Maggioni che dopo aver guidato per sei anni i Francescani italiani come ministro provinciale si prepara a tornare in missione.

La sua omelia ha messo in evidenza tre aspetti della spiritualità di Santa Chiara: il radicamento costante al Vangelo (quel “rimanere” nel Suo amore richiamato nelle letture del giorno), la tensione a progredire come una “pianticella” che cresce e sa dare frutti, la “corsa veloce e il passo leggero” (come scrisse la Santa in una lettera) verso un orizzonte sicuro.
Tra le preghiere, anche un’invocazione per la pace e un’intenzione per i giovani “assetati di felicità e di relazioni autentiche”, affinché possano incontrare Cristo nella comunità credente aprendosi alla gioia che nasce dal sentirsi gratuitamente amati e dalla vocazione ad amare”.
Dopo la Messa, concelebrata anche dal parroco di Borgo don Roberto Ghetta e partecipata da molti parrocchiani, la festa è proseguita nella vicina Sala Francesco dove le clarisse hanno salutato da dietro la grata anche i loro familiari e amici.