Sono stati tratti in arresto nella mattinata di oggi due soggetti di nazionalità moldava, resisi responsabili di quattro episodi tra furti e tentati furti con le modalità della “spaccata” verificatisi ad Ala, Marco, Tierno e Mori alle prime luci dell’alba.
I due soggetti, alla guida di un’auto rubata nel Veronese, hanno imboccato la strada verso Nord, andando a colpire come primo obiettivo un bar sito all’interno di un distributore di Ala. L’effrazione, avvenuta utilizzando l’autovettura come “ariete”, in collisione in retromarcia contro la porta d’ingresso, ha poi visto i malfattori introdursi all’interno del bar per asportare la cassa (fortunatamente vuota). Successivamente i due si sono diretti verso un bar (ancora chiuso) in località Marco di Rovereto dove hanno agito con le stesse modalità, riuscendo questa volta a impossessarsi del denaro custodito in cassa. I due uomini hanno poi deciso di colpire un terzo sito, un bar a Tierno, ma la spaccata non andata a segno ha costretto i due a usare un estintore per provare a sfondare la porta e introdursi all’interno del locale. Nel mentre però è sopraggiunto il titolare del bar e i ladri si sono dati alla fuga.
La loro rocambolesca attività si è conclusa nei pressi di un quarto ed ultimo obiettivo, ossia un ristorante di Mori, dove hanno nuovamente usato l’auto per divellere la porta di ingresso, senza riuscire nell’intento. A quel punto, a causa dell’esaurimento del carburante, i due uomini sono stati costretti ad abbandonare l’auto per darsi alla fuga.
Sin dal primo episodio occorso in Ala, tutte le pattuglie in circuito territorio, compresa quella del Comando Stazione Carabinieri di Ala – da giorni in pattugliamento sul territorio nelle ore più critiche – sono state coordinate al fine di rintracciare i malfattori, con coinvolgimento anche di personale libero dal servizio e reperito prontamente (anche tra i più giovani accasermati presso le Stazioni della zona). E proprio nel corso di questa battuta si univa il Comandante della Stazione di Ala, il quale allertato a seguito del primo episodio, seppur libero da servizio e ancora in abiti borghesi, non esitava ad unirsi alle ricerche, intercettando proprio lui due soggetti sospetti che, chiamati i rinforzai, venivano bloccati e condotti in caserma per gli approfondimenti del caso.
All’esito della perquisizione, dentro a uno zaino in loro possesso venivano rinvenuti indumenti corrispondenti a quelli usati durante l’azione criminosa (e visibili dalle immagini dei sistemi di video sorveglianza), un discreto quantitativo di denaro in banconote di vario taglio, (500 euro), guanti e vari attrezzi atti allo scasso.
Grazie alla tempestività d’intervento e al coordinamento tra le pattuglie, nonché all’acume dei militari e alle risultanze della speditiva attività condotta, i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile del Comando Carabinieri di Rovereto hanno tratto in arresto in flagranza di reato i due uomini per i reati di “ricettazione”, “furto” e “tentato furto”.