Parte nel prossimo fine settimana, da venerdì 5 a domenica 7 settembre, Settenovecento OFF, il festival organizzato dalla Associazione Filarmonica di Rovereto che porterà nei borghi della Vallagarina i giovani musicisti e le giovani musiciste delle classi di musica da camera dei Conservatori “Bonporti” di Trento e Riva del Garda e “Dall’Abaco” di Verona, in una felice collaborazione ormai pluriennale che permette ai migliori talenti di esibirsi in concerto.
Il primo concerto è in programma per venerdì 5 settembre alle ore 20.30 a Isera presso il Cortile di Palazzo Fedrigotti Belmonte (Municipio), con cinque strumentisti della classe di Musica da Camera della prof.ssa Marianna Bisacchi del Conservatorio “A. Dall’Abaco” di Verona. In programma, Quartettsatz di G. Mahler e il Quintetto di C. Franck. È l’anno di composizione che lega le due opere: da una parte il già maturo e affermato César Franck lavora al suo Quintetto in fa minore per pianoforte e archi, con cui introduce in Francia i modelli sviluppati dalla grande scuola tedesca iniziata da Beethoven e proseguita da Mendelssohn e Schumann. Contemporaneamente, il giovane Gustav Mahler, ancora impegnato negli studi al Conservatorio di Vienna, ci lascia l’unica prova della sua composizione per quartetto con pianoforte, in un’opera incompiuta di cui ci è rimasto solo il primo movimento (Quartettsatz – Tempo di quartetto, appunto), pure ispirato ai modelli tedeschi, Beethoven primo fra tutti.
Sabato 6 settembre alle ore 17.30, si aprono le porte della suggestiva Grotta della Madonnina a Volano, dove altri allievi e allieve della classe della prof.ssa Bisacchi proporranno il Trio elegiaco di S. Rachmaninov e il Trio di B. Smetana. Le due opere proposte sono esempio di come accadimenti e atmosfere tristi, addirittura luttuose, possano costituire per il compositore occasioni di realizzazione di capolavori pieni di luce e delicatezza. Rachmaninov scrive il Trio elegiaco n. 1 a 19 anni: costituito da un unico movimento, si articola in dodici episodi, in cui il tema elegiaco è presentato nella prima parte in Lento lugubre dal pianoforte, per poi passare al violino ed al violoncello con continue variazioni di tempo e per finire come marcia funebre. Nel 1855, Smetana scrive il suo unico Trio in occasione della morte della figlia Bedriska, all’età di soli quattro anni e mezzo: è un’intima confessione, intrisa di sottili tenerezze, in cui la dignità e la compostezza dominano anche nei momenti più amari e dolenti.
Il fine settimana si conclude con il fresco dell’altura: la magnifica cornice del Giardino di Palazzo Eccheli Baisi a Brentonico ci accoglie domenica 7 settembre 2025 alle ore 17.30 con un curioso trio, composto da fisarmonica, chitarra e pianoforte, curato dal prof. Corrado Ruzza del Conservatorio “Bonporti” di Trento e Riva del Garda. La chitarra è lo strumento protagonista di questo piacevole concerto, in cui viene affiancata dal pianoforte e – più inaspettatamente – dalla fisarmonica. Scopriamo così le opere di compositori poco noti che hanno segnato la storia europea di questo strumento tra Ottocento (il napoletano Carulli, attivo a Parigi) e Novecento (lo spagnolo Turina). Di Roberto Bellafronte, compositore in piena attività, è stato scritto che “la sua composizione vive di un abbandono ad una perenne fervida ispirazione, trovando sempre le fila di un discorso convincente e di grande presa”.
Il Festival, inoltre, ha deciso di sostenere l’appello di Amnesty International “Stop al genocidio di Israele contro la popolazione palestinese di Gaza” (www.amnesty.it/appelli/stop-al-genocidio-di-israele-contro-la-popolazione-palestinese-di-gaza/): “Da quasi due anni, il mondo assiste a livelli insondabili di morte e distruzione nella Striscia di Gaza occupata. Il brutale assalto di Israele contro la popolazione palestinese a Gaza ha ucciso decine di migliaia di persone, annientato intere famiglie, raso al suolo quartieri residenziali, distrutto infrastrutture critiche e sfollato forzatamente 2 milioni di palestinesi, oltre il 90 per cento della popolazione della Striscia di Gaza, causando una catastrofe umanitaria senza precedenti. Amnesty International ha indagato sulla condotta di Israele a Gaza e le prove che ha raccolto e analizzato forniscono una base sufficiente per concludere che Israele sta commettendo un genocidio a Gaza dopo il 7 ottobre 2023. Durante le sue operazioni militari a Gaza, iniziate a seguito degli attacchi guidati da Hamas il 7 ottobre 2023, Israele ha adottato politiche e ha intrapreso azioni volte a causare danni irreparabili alla popolazione palestinese. Tra questi, bombardamenti incessanti che hanno ucciso e ferito decine di migliaia di persone e causato una distruzione senza precedenti, lo sfollamento forzato del 90 per cento della popolazione, il diniego e l’ostacolo alla fornitura di servizi essenziali, dell’assistenza umanitaria e di ulteriori beni necessari per salvare vite umane. Ciò ha portato al collasso dei sistemi idrici, igienico-sanitari e di produzione alimentare. Tra ottobre 2023 e luglio 2024 Israele ha commesso atti vietati dalla Convenzione sul genocidio e lo ha fatto con l’intento specifico di distruggere la popolazione palestinese di Gaza. Questi atti comprendono uccisioni, gravi danni fisici e mentali e la deliberata inflizione di condizioni di vita calcolate per causare la sua distruzione fisica”, spiegano dal Festival.
Per informazioni e proenotazioni www.settenovecento.it