Global Sumud Flotilla, anche il Trentino scende in piazza

La Global Sumud Flotilla è una mobilitazione globale e non violenta che ha lo scopo di portare solidarietà al popolo palestinese stremato e affamato dall’azione militare condotta da Israele. In queste settimane la missione ha suscitato l’appoggio e il sostegno di moltissime cittadine e cittadini, lavoratrici e lavoratori che si sono mossi per raccogliere cibo e farmaci. L’obiettivo è quello di portare aiuto rompendo pacificamente il blocco marittimo imposto da Israele alla Striscia di Gaza, ma anche di svegliare le coscienze rafforzando la pressione su governi e istituzioni. Sono una cinquantina le imbarcazioni, grandi e piccole, con equipaggi composti da persone da 44 Paesi diversi, che stanno navigando nel Mediterraneo verso la Striscia di Gaza, dove 1 bambino su 5 soffre di malnutrizione acuta, denuncia l’Unicef, sottolineando l’urgenza di garantire accesso umanitario, ripristinare i servizi sanitari e proteggere le infrastrutture vitali, in conformità con il diritto internazionale umanitario.

A sostegno  dell’azione umanitaria della Global Sumud Flotilla  si terrà domani, sabato 13 settembre, a Trento un corteo che partirà da piazza Duomo alle 17.

Prima del corteo, la mobilitazione per Gaza prevede che, a partire dalle 15, si formino piccoli gruppi per leggere i nomi di tutte le persone uccise negli ultimi due anni dall’esercito di occupazione israeliana e informare la cittadinanza sulla situazione nella Striscia e sulla missione della Global Sumud Flotilla. Anche le singole persone sono invitate ad aderire, scegliendo un posto in città e leggendo a voce alta i nomi. La lista è reperibile in diverse pagine on line, ad esempio qua. Alle 17 i diversi gruppi si riuniranno in piazza Duomo, da dove partirà il corteo.

Al corteo di Trento aderisce anche il sindacato Cgil del Trentino. “Torniamo in piazza – si legge in una nota – anche perché la mobilitazione della società civile è importante per tenere accesa l’attenzione su Gaza e sull’azione della Flotilla, per resistere e denunciare pacificamente attacchi, violazioni del diritto internazionale e blocchi immotivati della carovana del mare. Già questa settimana ne abbiamo avuto dimostrazione, con un duplice attacco a due imbarcazioni che anche la Cgil a livello locale e nazionale condanna con fermezza”.

Alp Sumud per Gaza a Malga Campei di Brentonico

Sabato 13 settembre alle 15.30 il Rifugio Malga Campei, a 1 470 metri sui pendii settentrionali del Monte Baldo, aprirà le porte a Alp Sumud per Gaza, un evento pensato per accendere attenzione e solidarietà in un luogo che parla di resistenza nella sua stessa geografia. Il termine sumud, in arabo, significa tenacia, resistenza, fermo rimanere: è qui, in montagna, terreno ostile ma capace di sostenere, che questa parola prende senso concreto. La montagna obbliga a uno sguardo più attento, rallenta il passo – e in quel rallentare si costruisce ascolto e vicinanza.

Il cuore dell’incontro sarà Abdallah Inshasi, atleta roveretano, originario di Gaza e cofondatore del primo team di parkour palestinese. Anche dopo l’incidente che lo costringe su una sedia a rotelle, Abdallah continua a incarnare ciò che lo sport può significare: non fuga, ma presenza, recupero di spazi impossibili, resistere con il corpo e con l’immaginazione. Il suo racconto, personale e potente, sarà il centro dell’evento: dal movimento tra le macerie al desiderio di libertà, Abdallah restituisce alla parola ‘resistenza’ una concretezza viscerale e contemporanea.

Accanto alla sua testimonianza troverà spazio la mostra “Be My Voice – diario di un genocidio”, realizzata da Hassan Selmi, giornalista palestinese che sopravvive ancora a Gaza, e dall’illustratrice Marcella Brancaforte.

“Tutti i colori della pace” a Vezzano

Sabato 13 settembre alle 17 a Vezzano (Foyer del Teatro «Valle dei laghi») nell’ambito della rassegna “Tutti i colori della pace” si terrà “Pratiche di pace”, un laboratorio partecipativo per riflettere insieme, a partire da alcune parole chiave, sulla pace come pratica quotidiana (a cura di Franca Zadra, ricercatrice sociale dell’Università di Verona, in collaborazione con l’associazione «Arte laghi»).

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