“La pace possibile. Storie di riconciliazione e speranza nel conflitto israelo-palestinese” è il titolo dell’incontro che si terrà lunedì 22 settembre alle 20.45 nella sala inCooperazione, a Trento.
Sarà un evento unico nel territorio trentino: direttamente da Israele e Palestina porteranno la loro testimonianza due donne, una israeliana e una palestinese, membri dell’Associazione the Parents Circle – Families Forum (PCFF), un’associazione di famiglie, di entrambi i lati, accomunate dal lutto di un proprio caro.
Dalla convinzione che sia dal dialogo e dal riconoscimento dell’altro come risorsa che occorre ripartire il Centro Culturale il Mosaico e il Comitato Happening Memorial Matilde Zanoner – con il prezioso sostegno dell’associazione Diesse Trento ODV e dell’Associazione Culturale TrentUno Onlus, Arcidiocesi di Trento e la Cooperazione Trentina – hanno collaborato insieme per portare la testimonianza di una realtà fatta da persone che non si lasciano sopraffare dall’odio.
Sima Mohammed Awad è originaria di Beit Ummar, a nord di Hebron. È nata nel 2005 e ha perso il fratello Mahmoud quando aveva solo 3 anni. I primi anni Duemila furono un periodo turbolento in Cisgiordania, segnato da intensi scontri e violenze. Nel gennaio 2008, subito dopo la preghiera del venerdì, Mahmoud venne ferito e ricoverato in ospedale.
Morì poco dopo a causa delle ferite riportate, lasciando la famiglia devastata. Col tempo, maturarono la convinzione che l’unico modo per evitare ulteriore dolore e la perdita di altri figli fosse il dialogo e la riconciliazione. Sima è cresciuta sapendo quanto suo fratello le fosse affezionato – il suo amore, il suo sostegno, la sua cura – ed è con quell’amore che oggi si impegna per costruire una realtà diversa.
Maayan Inon invece è israeliana, ha 50 anni ed ha perso i propri genitori Bilha e Yakov Inon durante l’attacco da parte di Hamas. Da quel giorno Inon usa la sua esperienza per facilitare il dialogo e promuovere la riconciliazione tra israeliani e palestinesi, cercando di trasformare il suo dolore in una forza di pace.
L’associazione the Parents Circle riunisce circa 800 israeliani e palestinesi accomunate dalla perdita di un familiare nel conflitto. Fin dalla sua fondazione, i membri – tutti colpiti da un lutto – hanno intrapreso un impegno congiunto, anche in mezzo alla violenza in corso, per trasformare la propria perdita e il proprio dolore in un catalizzatore di riconciliazione e pace. Hanno scelto di convertire rabbia e desiderio di vendetta, impotenza e disperazione, in azioni di speranza.
Con oltre 25 anni di esperienza in programmi di riconciliazione e educazione alla pace in Israele e in Cisgiordania, l’associazione partecipa ogni anno a più di 300 eventi pubblici, incontri di dialogo e testimonianza, oltre che a progetti educativi nelle istituzioni scolastiche, che promuovano l’empatia e l’umanizzazione dell’“altro”, sia israeliano che palestinese.
Questo appuntamento anticipa la programmazione di eventi che, dal 24 al 26 ottobre, presso l’istituto Arcivescovile di Trento, animerà la nuova edizione dell’Happening, intitolato quest’anno “C’è del buono in questo mondo. Ed è giusto lottare per questo!”.