Approvate le Linee di indirizzo per il sostegno a persone anziane e familiari

In Trentino entro il 2038 gli over 75 passeranno da 66.000 a oltre 85.000, pari al 14% degli abitanti. Sono queste le stime contenute all’interno delle Linee di indirizzo per un sistema a sostegno della domiciliarità delle persone anziane e dei loro familiari in Provincia di Trento, approvate dalla Giunta provinciale.

Le linee di indirizzo sono frutto del lavoro del Sottocomitato Welfare Anziani, attivato nel dicembre 2024. A questa prima fase del percorso del Sottocomitato ne seguirà una seconda, di livello operativo, dedicata all’applicazione territoriale, in cui le Comunità di Valle e il Territorio Val d’Adige, nell’ambito di Spazio Argento, utilizzeranno le Linee di indirizzo per programmare e realizzare interventi a supporto della domiciliarità delle persone anziane e delle famiglie. La Fondazione Demarchi supporterà il Sottocomitato per il monitoraggio delle attività.

“Abbiamo davanti a noi una grande sfida rappresentata dall’invecchiamento della popolazione – ha sottolineato l’assessore alla salute Mario Tonina – e un obiettivo fondamentale è offrire alle persone la possibilità di continuare a vivere a casa loro in una situazione di benessere. Con il lavoro che è stato fatto si sono messe al centro le persone anziane e le loro famiglie”.

La Provincia ha già attivato una rete di servizi domiciliari, diurni e residenziali, ma – emerge dalle Linee di indirizzo – è necessario potenziarla e riorganizzarla: va in questa direzione il Piano provinciale per le demenze, appena approvato, che rappresenta uno strumento strategico per promuovere prevenzione, diagnosi tempestiva, presa in carico integrata, formazione degli operatori e comunità sempre più amiche delle persone con demenza.

Per favorire la domiciliarità, è cruciale la presenza di una rete di aiuto allargata, che condivida la responsabilità della cura invece di lasciarla su un unico familiare. Questo permette all’anziano di avere più contatti e ai familiari di condividere il percorso. Un’altra condizione è che il contesto domestico sia adeguato, con spazi idonei all’assistenza e la possibilità di accogliere eventuali figure di supporto. Un terzo fattore è la disponibilità di risorse economiche sufficienti per coprire i costi dell’assistenza, e l’accesso ai benefici e agli interventi economici a disposizione. Infine, è essenziale la presenza di una rete di servizi accessibile e in grado di intervenire tempestivamente, contrastando la solitudine e l’isolamento, che spesso colpiscono gli anziani.

Il nuovo approccio all’assistenza domiciliare per gli anziani si allontana dal modello tradizionale focalizzato unicamente sulla persona e riconosce il ruolo attivo della famiglia e dei caregiver. L’obiettivo è supportarli e valorizzarli con misure integrate, flessibili e continue. Si mira inoltre a rafforzare la capacità delle comunità locali di assumersi una corresponsabilità, promuovendo il mutuo aiuto e la partecipazione attiva. In quest’ottica, il Terzo Settore e il volontariato rivestono un ruolo strategico, offrendo supporto, combattendo l’isolamento e creando coesione sociale.

Per attuare questa revisione del sistema in modo graduale, si adotterà un approccio sperimentale, facilitato dal nucleo di sviluppo territoriale chiamato “Spazio Argento”. Questo modulo organizzativo si interfaccia con vari servizi e figure professionali, come le Case della comunità, le Centrali operative territoriali, i servizi sociali e sanitari, e le reti di volontariato. Il nuovo sistema estende la presa in carico non solo all’anziano, ma anche ai familiari e ai caregiver, che sono visti come figure centrali e hanno bisogno di essere riconosciuti, tutelati e supportati con percorsi formativi, servizi di sollievo e politiche di conciliazione.

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