Ischia, Canezza e Zivignago: tre realtà associative in crescita

Secondo un’ormai ultra citata barzelletta, raccontata talvolta con autoironia anche da papa Francesco, “ci sono tre cose che neanche Dio sa: che cosa pensano i gesuiti, quanti soldi hanno i salesiani e quante sono le congregazioni di suore”. Forse si potrebbe aggiungere che la quarta cosa è nascosta nel Perginese ed è rappresentata dal numero totale di tutte le associazioni che operano in tanti piccoli paesi e frazioni. Non lo sa il Padreterno, ma se ne sta rendendo realisticamente conto l’arcivescovo don Lauro al quale il Vicario di Zona don Antonio Brugnara aveva presentato nella sua sintesi “una grande vivacità associativa”. Nell’ultimo fine settimana, ad esempio, il passaggio nelle realtà di Ischia, Canezza e Zivignago lo ha portato più volte a esprimere sorpresa e riconoscenza: “Non pensavo che ci fossero così tante attività coordinate fra loro”. Giovedì 25 settembre nella serata destinata a tutte le sigle del Perginese ne avrà ulteriore prova.  

Il dato che mons. Tisi ha raccolto a Ischia, incontrando le cinque associazioni, dopo la Messa delle 18.30, dice che nel paese di circa 500 anime l’associazione “Noi per l’Is-cia” conta quasi 230 tesserati: un abitante su due. Questa realtà riesce anche a fare da riferimento per le altre quattro (la filodrammatica, il coro parrocchiale, il Gruppo Donne e l’associazione dei pescatori) e questo rende i momenti comunitari ancora più partecipati: non manca nessuno, vien da pensare. “All’Arcivescovo abbiamo raccontato quanto fa ogni gruppo – spiega Claudio Angeli, dell’associazione “Noi per…” -, sottolineando che uno degli obiettivi è quello di favorire l’inserimento delle nuove famiglie. Fa piacere vedere che le varie proposte arrivano a coinvolgere subito piccoli e grandi: fare comunità rimane il nostro principale obiettivo”.  

Ognuno a suo modo: i teatranti con una proposta artistica di qualità anche nelle stagioni invernali, le donne con le attività di bricolage e ricamo a destinazione missionaria, i coristi guidati dal carisma del loro storico maestro Bruno, i pescatori “Rivieraschi” (denominazione d’obbligo) che tengono fede all’antica tradizione di pesca “alla pedina” lavorando con i giovani a far cogliere anche il valore ecologico del loro principale tesoro: le acque del lago. La sagra del paese ai primi di agosto (il patrono Santo Stefano lo festeggiano nella data del ritrovamento delle reliquie) mette in campo una sessantina di volontari con attività ad alto contenuto relazionale: i ragazzini, ad esempio, fanno l’esperienza della “tendata” e di una caccia al tesoro alla scoperta del paese. Poi la collaborazione a Tenna e Pergine per camminata e pedalate di solidarietà, il rapporto d’intesa con il Consiglio Pastorale: “Creare amicizia e legami diventa un obiettivo piacevole”.  

Sei anni fa a Canezza fecero addirittura l’Expo delle associazioni invitando Tisi: tanti dei volontari c’erano anche l’11 settembre, un giovedì, per aggiornarlo sul lavoro delle sette associazioni che hanno trovato in Canezza.it un punto di riferimento non solo virtuale. “Ci siamo costituiti da tre anni in Associazione di Promozione Sociale – spiega Marco Osler – così possiamo supportare nelle esigenze burocratiche anche le altre realtà”. Le due Corali, la filo, il Circolo Pattinatori, il network giovanile de “La Gabbia”, l’associazione calcistica e il Museo degli Attrezzi, ambiente di peculiare richiamo culturale, insieme all’originale Museo dei Paracarro del ciclista Dario Pegoretti. “Il Vescovo ci ha dato ulteriore entusiasmo, anche se abbiamo ribadito quanto sia importante avvicinare i giovani e lasciare spazio per dare ricambio generazionale”.  

Il “fare le cose insieme” pare essere anche la parola d’ordine nella frazione di Zivignago, così vicina a Pergine e così anche consapevolmente autonoma. Fa riferimento alla data di costituzione il Gruppo Culturale Zivignago ‘87: questa longevità di iniziativa conferma anche la capacità di sapersi rinnovare, diversificando le attività. “Come abbiamo raccontato a don Lauro domenica sera al termine della Messa – riassume Loreta Fruet -, ci sono tre anime che compongono oggi il nostro Gruppo: la prima è costituita dalla Filodrammatica, attiva con le prove e gli spettacoli presso il teatro di Zivignago; abbiamo poi un gruppo di danza irlandese ed un gruppo di danze storiche che si trovano in un altro locale del paese, conducendo un’attività coordinata che coinvolge in tutto una ventina di persone”. Sarebbe lungo il programma delle iniziative promosse anche dalla Pro Loco, per dare un’anima alla frazione a due passi da Pergine. 

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