Alla BUC 8mila libri dalla collezione dello studioso americano John Lewis Heilbron

Credit: Federico Nardelli

Un’intera sala della Buc da oggi, giovedì 16 ottobre, è dedicata alla formazione tecnico-scientifica e agli studi umanistici dello studioso americano John Lewis Heilbron. Ottomila i volumi contenuti sugli scaffali, alcuni dei quali sono stati scritti da giganti della scienza come Galileo, Einstein, Niels Bohr e Max Planck. E figure meno conosciute come Francesco Bianchini (1662-1729), intellettuale veronese enciclopedico, appassionato di astronomia e storia antica, riscoperto proprio da Heilbron.

Dietro alla donazione, c’è un intreccio che lega l’Università di Trento allo storico della scienza statunitense, nato a San Francisco (17 marzo 1934) e morto a Padova (5 novembre 2023), dove si trovava per tenere la keynote lecture introduttiva al congresso della Società italiana di Storia della Fisica e dell’Astronomia.

Ma perché la biblioteca di Heilbron è ospitata proprio a Trento? Anzitutto perché uno dei libri che più hanno fatto conoscere lo scienziato (Galileo, Oxford University Press, 2010) è stato tradotto in italiano (Galileo. Scienziato e umanista, Einaudi 2013) dal docente dell’Ateneo, Stefano Gattei. A unirli una lunga frequentazione per motivi scientifici, diventata poi amicizia profonda fino all’ultimo scorcio della vita. Heilbron nel maggio del 2022 aveva anche partecipato a un seminario di due giorni sulla metodologia della ricerca e tenuto una relazione sulla figura di Bianchini al Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale.

Si dà poi conto di una coincidenza fortunata. Quando, dopo la sua morte, in Consiglio di Biblioteca si incominciò a discutere della donazione di 8mila volumi offerti dalla vedova Alison, il rappresentante studentesco di allora, Mattia Rutilli, coinvolse subito il padre Guido, titolare della azienda di trasporti di famiglia. L’operazione è stata quindi svolta a titolo gratuito, evitando all’Ateneo un costo che si sarebbe aggirato intorno ai 15mila euro.

Per quanto riguarda la donazione, i libri provengono (in piccola parte) da Pasadena, in California (Usa), dove Heilbron risiedeva per circa sei mesi all’anno, svolgendo attività di ricerca al California Institute of Technology e la Huntington Library. E da Shilton nell’Oxfordshire (Uk), dove dagli anni Novanta si era trasferito con la moglie ed era stato fellow al Worcester College di Oxford.

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