Tanti i campioni che si sfideranno per arrivare per primi in piazza Unità d’Italia a Trieste. Sono 4.000 le persone in gara per la “Corsa dei Castelli”, che inizierà domenica 19 ottobre alle 10. L’evento è organizzato da ASD Promorun assieme al Comune di Trieste.
Alla gara femminile parteciperà anche Nadia Battocletti, che ha accettato l’invito di Promorun per correre a Trieste la sua prima gara dopo i grandi successi, medaglia di bronzo nei 5000 metri medaglia d’argento nei 10000 metri, di un mese fa ai Mondiali di Tokyo.
“Un piacere correre qui a Trieste per la Corsa dei Castelli, ho appena iniziato la preparazione invernale e gettare le basi per la prossima stagione in pista. Mi aspetto di fare una bella gara e di ricordarmi le belle sensazioni di Tokyo e non quale posto migliore se non questa bella gara a Trieste”, ha detto Nadia Battocletti durante la presentazione.
Con Nadia il pensiero va anche al futuro, perché i tanti tifosi non sono certo sazi dei suoi successi: “L’obiettivo di questo fine anno sono i Campionati Europei di Cross a dicembre, farò due cross di preparazione ma non ho date precise, vedremo come va la preparazione. Nel 2026 sicuramente sarò presente in estate anche ai Campionati Europei su pista”. E parlando di futuro la vera domanda per Nadia è come colmare il gap con la keniana Beatrice Chebet, l’unica atleta al mondo oggi in grado di resistergli: “Auguro a Beatrice di stare a lungo a questo suo altissimo livello, è all’apice della sua carriera. Per me negli ultimi anni una continua crescita, mentale e fisica, per provare a raggiungerla mi mancano mesi di allenamento e creare un motore più grande alla base, facendo anche più chilometri in allenamento, una crescita fisiologica che arriverà”.
Un mese fa ha scritto la storia ai mondiali di Tokyo, ricordi che ancora oggi sono forti nel suo cuore e nella sua mente:“Mi do un 10 come voto per questa stagione, sia come emozioni vissute che come medaglie conquistate. Il 2025 non è ancora finito, per un bilancio complessivo bisogna aspettare che finisca l’anno. L’emozione più grande se penso a Tokyo è l’abbraccio con la mia famiglia dopo i 5000 metri, un ricordo che sarà per sempre con me”.