A partire da oggi, lunedì 27 ottobre, e fino al prossimo 7 gennaio, è aperta la raccolta fondi intitolata “I libri liberano”, che prevede l’acquisto di cinquecento nuovi libri (dizionari, vocabolari, grammatiche, prontuari di conversazione, codici aggiornati, manualistica, narrativa, saggistica, fumetti e libri in lingue straniere) e dvd da destinare alla biblioteca della Casa circondariale di Trento. Alla campagna, promossa nell’ambito del progetto Liberi da dentro e finanziata anche grazie al bando “Cultura e sport per il sociale 2025” della Fondazione Caritro con il sostegno di Sparkasse per il Crowdfunding, hanno aderito più di sessanta biblioteche su tutto il territorio provinciale e venti librerie, dove sono disponibili i segnalibri e le indicazioni per donare.
“Un’iniziativa molto bella, e di conseguenza non potevamo non sostenerla, per portare più libri, ma anche creare un collegamento tra la città e il suo carcere”, ha detto in conferenza stampa l’assessora Giulia Casonato, che ha ricordato la collaborazione del Comune di Trento con la Biblioteca del carcere. Ed è proprio questo l’obiettivo del progetto Liberi da dentro, nato nel 2018 per coinvolgere la cittadinanza in eventi e occasioni di incontro e scambio sul tema dell’esecuzione penale attraverso attività di carattere culturale, dentro e fuori dal carcere, nelle quali vengono coinvolte persone detenute, dimesse dal carcere e sottoposte a misure di comunità e volontari, oltre a tutta la cittadinanza, come ha spiegato la presidente di APAS Trento Maria Coviello: “La raccolta fondi che parte oggi ha coinvolto più di 60 biblioteche su tutto il territorio provinciale e 20 librerie. Da oggi è possibile offrire il proprio contributo collegandosi al sito Ideaginger.it“.
“La cultura è uno strumento importantissimo per la rieducazione e la riabilitazione, ve lo dico da ex detenuto”, ha aggiunto Carlo Scaraglio, vicepresidente della Conferenza Regionale Volontariato Giustizia – Trentino Alto Adige (CRVG-TAA). “Vogliamo fare in modo che il carcere aderisca il più possibile al suo mandato costituzionale, e per quanto possibile sia un ruolo di reinserimento, riabilitazione e occasioni per tornare i società.
Ma la raccolta fondi è solo una delle diverse azioni previste per questo e il prossimo anno. Sono infatti in programma due edizioni della Biblioteca vivente. Una si svolgerà in carcere e coinvolgerà undici persone recluse che non hanno la possibilità di uscire, la cui formazione è iniziata a metà ottobre. A entrare in carcere per ascoltare i “libri umani” saranno alcune studentesse e alcuni studenti della facoltà di giurisprudenza. La seconda è in programma in primavera, in collaborazione con le Biblioteche comunali, a Trento, Rovereto, Riva del Garda e in Val di Fiemme. Come in una biblioteca tradizionale, anche nella Biblioteca vivente è possibile consultare libri su argomenti vari e “prendere in prestito” per un tempo stabilito un “libro umano”. I visitatori potranno così conversare a tu per tu in maniera informale con persone che nella quotidianità non avrebbero occasione di incontrare e che spesso sono oggetto di pregiudizi e discriminazioni. In questi incontri, saranno principalmente detenuti o ex detenuti. Per dare vita al progetto, sarà fatto un lavoro di coinvolgimento delle risorse umane: il personale della Casa circondariale di Trento sarà parte attiva della selezione dei detenuti da coinvolgere, mentre i volontari della rete, sostenuti nell’organizzazione dai collaboratori della Fondazione Franco Demarchi, si occuperanno della formazione e della realizzazione degli eventi.
In collaborazione con alcune biblioteche trentine, nei gruppi di lettura verranno letti dei libri a tema carcere e organizzati incontri con l’autore. Alcuni di questi testi saranno letti anche dal gruppo di lettura nato all’interno della Casa circondariale di Trento, per permettere uno scambio di opinioni e riflessioni emerse nei diversi gruppi. E ancora, nel corso dell’anno scolastico sono in programma laboratori e incontri nelle scuole curati dall’associazione Dalla Viva Voce, che insieme al Coordinamento teatrale trentino realizzerà per gli studenti delle scuole superiori del territorio una rappresentazione cinematografica o teatrale sull’esecuzione penale. Sarà così possibile parlare di giustizia riparativa, informazione, carcere e dipendenze.