Castellucci incoraggia i “Fuochi eucaristici”

Era molto atteso a Trento il vicepresidente della CEI mons. Erio Castellucci, anche per il suo ruolo di “regista” del Cammino sinodale in Italia e per il suo stile pastorale nell’arcidiocesi di Modena-Nonantola e Carpi, tanto che ieri l’aula magna dell’Arcivescovile si è riempita come nelle grandi occasioni per l’incontro dedicato a chi svolge ministeri liturgici in Trentino ma in realtà partecipato da un’assemblea diocesana ancora più ampia con numerosi preti, religiosi e religiose e tanti operatori laici attirati dal tema “Spezzare il pane, celebrare nella speranza”.

Mons. Castellucci ha acceso l’attenzione e l’interesse per la profondità biblica con cui ha commentato l’episodio dei discepoli di Emmaus trovando in esso un parallelo con i significati dei vari momenti di ogni celebrazione eucaristica. Ha intrecciato la sua aggiornata esegesi con il riferimento alla pratica liturgica delle nostre parrocchie, talvolta sottolineando promettenti segnali di rinnovamento, talvolta evidenziando con apprezzata ironia certi limiti che rendono ancora le celebrazioni poco partecipate e gioiose.

“Dovremo uscire di chiesa con il volto sereno e trasformato – ha osservato a proposito – quando comprendiamo la forza del dono ricevuto che siamo chiamati a portare nella vita quotidiana, diventando ciascuno di noi per gli altri ‘Eucaristia ambulante'”.

Dopo la relazione (che sarà resa disponibile anche nel testo e nella videoregistrazione) gli operatori hanno scambiato esperienze e proposte in estemporanei gruppi di lavoro (la cui efficacia è sicuramente un frutto del metodo “imparato” della conversazione spirituale) che il delegato vescovile don Mattia Vanzo ha poi restituito in assemblea. L’Arcivescovo emiliano, che si è detto fiducioso del lavoro di sintesi dall’ultima Assemblea sinodale, ha risposto trovando piena sintonia con la prospettiva poi ribadita dall’Arcivescovo Lauro di valorizzare sul territorio i “Fuochi eucaristici” (in primavera è prevista una nota pastorale sul tema, concordata con le Zone pastorali e i Consigli diocesani) che vedono le comunità riunirsi alla domenica per fare comunione attorno alla Parola di Dio e allo spezzare del pane.

A proposito delle opportune celebrazioni della Parola lungo la settimana o “in attesa di presbitero” Castellucci ha chiarito che quando vengono affidate ai diaconi (non è questo peraltro lo specifico del loro ministero), non si deve pensare che esse siano del tutto sostitutive dell’Eucaristia (anche se favoriscono la preghiera e familiarità con la Parola di Dio), alla quale – per i tanti motivi illustrati nell’intensa mattinata – va riservata una peculiare cura liturgica e anche pastorale. Nel prossimo numero di Vita Trentina un’ampia sintesi dell’incontro diocesano.

La sala gremita nella mattinata di sabato (foto Zotta)
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