Ottant’anni di Patronato delle Acli. Nicoletti: “Urgente un patto tra generazioni”

Da 80 anni il Patronato delle Acli accompagna i cittadini, difendendo i loro diritti per un welfare più giusto e universale. “Un modo delle Acli di essere al servizio della società”: così lo ha definito il presidente delle Acli Trentine Walter Nicoletti, che ha ribadito l’urgenza di un patto tra generazioni, tra giovani, padri e nonni: “Serve – ha detto Nicoletti – un patto fra generazioni e serve una nuova consapevolezza di cosa intendiamo per sviluppo, e qui vorrei ricordare papa Francesco quando parlava di dittatura dell’economia e più in generale quando proponeva una critica a questo capitalismo per la sua tendenza a generare l’idolatria del profitto, oltre a contraddizioni economiche e sociali, povertà, discriminazione ed esclusione. Dobbiamo in altre parole accompagnare il nostro lavoro agli sportelli con una battaglia permanente per il diritto al lavoro come elemento della realizzazione umana, ma anche come elemento per il riconoscimento dei diritti ad iniziare da salari e pensioni più giuste, eque e adeguate al costo della vita”.

“Non si resta indifferenti di fronte a un bisogno”, ha detto nel suo intervento il direttore del Patronato delle Acli Trentine Salvatore Casella, ricordando i diritti inespressi in materia di infortuni sul lavoro e malattie professionali, e di come, durante la pandemia, il servizio di pubblica utilità esercitato dal Patronato si sia sforzato di trovare alternative per cercare di dare una risposta a ciascuna domanda. Nella consapevolezza che “dietro a ogni pratica ci sono storie di vita da ascoltare e tutelare”.

Nella seconda parte della mattinata spazio alle voci storiche: Livio Trepin, già direttore del Patronato, Erminio Lorenzini e Pierino Bellumat,  già operatori dello stesso, hanno ricordato gli anni del Patronato al fianco dei lavoratori dalle invalidità di guerra agli infortuni e le malattie professionali degli anni ‘50, le battaglie legali perché l’Inail riconoscesse la silicosi, l’infortunio in itinere in cui il Patronato delle Acli Trentine è stato apripista, ha ricordato Trepin. “È stato il lavoro più bello del mondo”, ha commentato Lorenzini tradendo una certa emozione nel raccontare il lavoro quotidiano dei “recapiti”, contatti tenuti con le persone di ogni paese visitato. Una certa nostalgia emerge quando Bellumat ricorda gli anni ’70, quando l’età delle pensioni di anzianità era 55 anni per le donne e 60 anni per gli uomini.

I NUMERI DEL PATRONATO DELLE ACLI TRENTINE

Il Patronato Acli è presente in Trentino con 14 sportelli e impiega 41 dipendenti fissi. Nel corso del 2024 ha seguito quasi 100.000 pratiche: 1125 domande di accompagnamento presentate, 240 di invalidità civile, quasi 7800 per indennità di disoccupazione, quasi 1000 per disoccupazione agricola, 1822 per congedi parentali e maternità, 443 per assegno di inclusione, 864 di reversibilità.

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