È a Rovereto la Carovana della Pace delle Acli, che, dopo un viaggio in Italia lungo 70 tappe, arriverà a Milano il 10 dicembre e a Strasburgo pochi giorni dopo, il 15 dicembre.
“L’interrogativo che le Acli intendono porre alla società italiana ed europea con la Carovana della Pace si riferisce allo stretto rapporto che esiste fra economia, finanza e guerra“, sottolinea il presidente delle Acli Trentine Walter Nicoletti. In un contesto come quello attuale, aggiunge Nicoletti, “oltre al no alla guerra, diventa fondamentale promuovere un’economia di pace all’interno di un modello di sviluppo che contempli il limite della crescita e la necessità di democratizzare l’idea stessa di sviluppo economico”. Il presidente delle Acli Trentine ha sottolineato che le Acli, “assieme alle istituzioni per la pace, le forze sociali, del volontariato e della società civile, intendono rilanciare un modello di sviluppo e di relazioni umane che ponga al centro la persona umana e l’ambiente, assieme ad un’idea di futuro rivolta alle nuove generazioni”.
“Abbiamo trovato una bella Italia. Penso che ogni provincia toccata da questa carovana, che oggi arriva alla 51esima tappa, si è attivata per far sì che la società attorno venisse coinvolta: non solamente le Acli del luogo, ma anche tutte le associazioni con cui le Acli collaborano e le istituzioni. Noi siamo un’associazione movimentista, per cui il nostro scopo è quello di movimentare”, è il commento del vicepresidente delle Acli nazionali Italo Sandrini. “Oggi tutti i giornali e telegiornali ci propongono il tema della guerra. Noi invece cerchiamo di proporre messaggi diversi, di dire che la guerra non ha l’ultima parola, e la pace può, se vogliamo, essere trovata. Nei luoghi di lavoro e anche nelle varie comunità locali”.