La formazione austriaca Alban Berg Ensemble Wien a Trento martedì 18 novembre

Alban Berg Ensemble Wien, formazione austriaca contemporanea, sarà protagonista del concerto che si terrà martedì 18 novembre alla Sala Filarmonica di Trento. 

L’ensemble – nato attorno al nucleo del celebre Hugo Wolf Quartet – si distingue per la capacità di unire rigore formale, libertà interpretativa e un profondo dialogo con il repertorio viennese, dal classicismo di Beethoven alle avanguardie novecentesche. A Trento il gruppo si presenterà in una formazione di prestigio, con la pianista Ariane Haering, il clarinettista Alexander Neubauer e la flautista Silvia Careddu, nome di riferimento del panorama internazionale, già primo flauto dei Wiener Symphoniker e dei Wiener Philharmoniker e oggi dell’Orchestre National de France. 

Il programma attraversa oltre un secolo di musica europea, restituendo le molte anime di Vienna tra fine Ottocento e primo Novecento. Si aprirà con il Trio in Si bemolle maggiore op. 11 “Gassenhauer” di Ludwig van Beethoven, che riflette lo spirito cameristico di fine Settecento e il gusto per la variazione tematica, per poi approdare al Trio per flauto, violino e pianoforte di Nino Rota, testimonianza di una scrittura raffinata, costruita su un equilibrio tra lirismo e leggerezza, in cui l’eco della tradizione italiana incontra il gusto neoclassico europeo. Il Prélude à l’après-midi d’un faune di Claude Debussy, nella trascrizione cameristica, rappresenterà invece una soglia sonora: un paesaggio sospeso tra sogno e realtà, in cui il colore e il respiro orchestrale si condensano nella tessitura intima del piccolo ensemble.  

A chiudere la serata, la Kammersymphonie n. 1 op. 9 di Arnold Schönberg, capolavoro assoluto del Novecento, che riassumerà la tensione e la complessità di un’epoca. La partitura, composta nel 1906, segna il culmine della fase tardo-romantica di Schönberg e apre la via a un linguaggio nuovo, denso di contrappunti e di libertà armonica: una sintesi poderosa di espressione e forma che riflette perfettamente l’immaginario della Vienna prebellica. 

“Ogni programma dell’Alban Berg Ensemble Wien è costruito come un racconto, in cui le opere dialogano fra loro e si illuminano a vicenda – ha affermato Alessandro Arnoldo, direttore artistico della Fondazione Filarmonica Trento –. Questa serata ne è l’esempio più eloquente: la classicità beethoveniana si confronta con la modernità visionaria di Schönberg, mentre le pagine di Rota e Debussy ne ampliano i confini emotivi e timbrici. È un itinerario che invita l’ascoltatore a riconoscere nella musica europea non solo una tradizione, ma un continuo atto di rinnovamento”. 

Per ulteriori informazioni e il programma completo: filarmonica-trento.it. 

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