“Raccogliere l’eredità di Silvano Rauzi significa rimettere al centro dell’attenzione della nostra comunità il ruolo del settore zootecnico inteso come presidio umano e socio economico della montagna trentina e soprattutto della sua Autonomia speciale. E significa anche costruire una grande alleanza a partire dall’Euregio per organizzare una vera e propria strategia di sviluppo delle terre alte europee”. Con queste parole del presidente della Federazione provinciale allevatori Giacomo Broch si è concluso il convegno dedicato a Silvano Rauzi, presidente della cooperativa dal 1980 al 2015, scomparso all’età di 87 anni il 30 maggio scorso.
Il convegno è stato l’occasione per rilanciare le politiche per la montagna che, come ha ricordato Anna Giorgi dell’Università degli studi di Milano – Polo Unimont Edolo, ha perso il 5% della popolazione (il 3,5% in Trentino Alto Adige) negli ultimi 10 anni, ed oggi chiede nuove strategie di sviluppo per sconfiggere il rischio di spopolamento e marginalità.
Sulla stessa linea il parlamentare europeo Herbert Dorfmann, membro della Commissione UE agricoltura e sviluppo rurale, che ha confermato l’impegno per una riforma della nuova PAC all’insegna del rilancio della montagna attraverso il sostegno delle imprese giovanili, le misure di sviluppo rurale e ambientale e dell’indennità compensativa.
Analogamente Paolo de Castro, presidente di Nomisma, ha auspicato misure per l’incremento del budget dell’Unione europea in favore delle aree alpine nella consapevolezza che lo sviluppo delle terre alte non può che passare dall’agricoltura.
Concetti proposti anche dall’assessora provinciale all’agricoltura Giulia Zanotelli che, oltre alla richiesta di nuovi poteri per i territori alpini, ha sollecitato il cambiamento delle misure inerenti il primo insediamento dei giovani attraverso l’abbattimento dei tassi di interesse e nuove misure di accompagnamento delle nuove aziende. Di fronte all’attuale congiuntura del settore lattiero-caseario, Zanotelli ha infine rilanciato il tema dell’unità del mondo cooperativo per fare fronte all’attuale momento di difficoltà.
Al termine delle relazioni tecniche si sono succedute una serie di testimonianze che hanno ripercorso l’intensa esperienza professionale, cooperativa e politica di Silvano Rauzi, che è stato ricordato anche dal figlio Alessio. È seguita la scopertura della targa con la quale gli allevatori trentini hanno dedicato la sala convegni della Federazione alla memoria di Silvano Rauzi.