Crescita delle retribuzioni, rilancio dell’industria e terziario avanzato, ma anche maggiori sforzi su casa e sanità. Sono queste alcune delle priorità che Cgil Cisl Uil – presenti i segretari generali Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Largher – hanno indicato oggi, mercoledì 19 novembre, in Prima commissione durante l’audizione delle parti sociali sul disegno di legge di stabilità. Le tre sigle hanno riportato le loro osservazioni in un documento che è stato consegnato al presidente Carlo Daldoss.
Sui salari Cgil Cisl Uil sono nette: se è vero come è vero che gli stipendi in Trentino ancora restano sotto la media del Nordest, allora è indispensabile lavorare ad una maggiore qualificazione dei posti di lavoro creati dalle imprese locali. Nella manovra varata dalla Giunta, però, secondo i sindacati “servono misure specifiche di attuazione degli impegni assunti nel Patto sui salari firmato a luglio, in particolare per quel che riguarda gli appalti”, ma anche sul fronte della selettività degli incentivi alle imprese che per Cgil Cisl Uil, per quanto riguarda gli sgravi Irap, andrebbe accresciuta sulla falsariga di quanto ha deciso di fare Bolzano. Ancora per i sindacati servono politiche di incentivo per stabilizzare i contratti a termine e per sostenere gli investimenti delle imprese in ricerca e sviluppo. Altro tassello importante in questa direzione è l’adozione, da parte della Provincia, di meccanismi di valutazione delle politiche di sussidio alle aziende, che ad oggi ancora non ci sono. Per accrescere le retribuzioni resta fondamentale, infine, sostenere la contrattazione collettiva, anche attraverso aiuti selettivi alle imprese.
Altra questione centrale è quella industriale. I sindacati non hanno nascosto la loro preoccupazione per un comparto manifatturiero in crisi. Hanno, dunque, apprezzato il cambio di passo della Giunta, ma hanno chiesto che si individuino celermente “gli interventi e le misure più adeguate ad interpretare una nuova fase di sviluppo per il nostro territorio”.
Cgil Cisl Uil hanno anche espresso apprezzamento per le nuove misure conciliative presenti nella manovra, vale a dire la riduzione delle tariffe per i nidi e l’apertura delle sedi scolastiche durante i mesi estivi per bambini e ragazzi di elementari e medie. Però non hanno nascosto più di una perplessità sul metodo adottato dall’Esecutivo. Ed in particolare sui nidi hanno proposto che si costruisca uno strumento unico che finanzi le amministrazioni locali che, a loro volta, riducono le tariffe dei nidi. Sui servizi educativi estivi, invece, hanno proposto di estendere la collaborazione con il terzo settore anche per le scuole dell’infanzia, in un quadro di maggiore coerenza e organicità delle proposte conciliative estive.