I sindacati Fp Cgil, Fisascat Cisl e UilTucs hanno incontrato il dirigente provinciale Luca Comper, al quale hanno presentato “i nostri dubbi sull’efficacia dell’accordo che vede lo ‘scambio’ tra l’istituzione di un Cpr a Trento e il dimezzamento dei posti di prima accoglienza”, facendo presente anche “tutte le criticità del sistema accoglienza sul territorio ad oggi”.
Il dottor Comper – sottolineano i sindacati in una nota – ha dichiarato che il 2026 sarà l’anno in cui chiuderà l’attività della Residenza Fersina, e in cui bisognerà trovare una soluzione alternativa per gli ospiti. Dall’altra ha anticipato, anche in attuazione di una delibera del Consiglio provinciale, l’intenzione di rafforzare gli strumenti di seconda accoglienza a fronte di una riduzione dei posti di prima accoglienza, ma anche di un maggior coordinamento dei servizi di bassa soglia. “Che ci sia un’idea di sistema è una notizia – affermano i sindacati -, che quest’idea sia attuabile, funzioni e risolva i problemi di chi oggi avrebbe diritto all’accoglienza e dorme in strada è tutt’altro paio di maniche”.