Il bollino Cai del 2026 dedicato ai Cori della Sosat e della Sat

Il concerto di Natale dello scorso anno. Foto Gianni Zotta

Il Club alpino italiano quest’anno ha voluto dedicare il bollino del 2026 al centenario della coralità alpina: il nuovo bollino del Cai riporta infatti l’immagine degli stemmi dei Cori della Sosat e della Sat.

Così il Cai, presieduto da Antonio Montani, pone per questo 2026 il canto popolare alpino nato alla Sosat 100 anni fa, nell’immagine che andrà sulle tessere dei circa 360 mila soci, suddivisi tra 521 sezioni e 308 sottosezioni. Il Cai ha un gruppo di lavoro per coordinare il grande patrimonio dei suoi 71 Gruppi corali, distribuiti in diciassette regioni, con più di duemila coristi iscritti e capaci di organizzare un migliaio di eventi all’anno. Il Centro coralità alpina presieduto da Gianluigi Montresor, nel 2025 ha celebrato i 10 anni di attività e fu fondato da Gabriele Bianchi, scomparso nel 2020. Gabriele Bianchi era stato presidente del Cai, che aveva guidato dal 1998 al 2004 ed in precedenza, dal 1991 al 1997, aveva fatto parte del consiglio centrale del sodalizio di cui è stato anche vice presidente. Bianchi ha retto il Cai con impegno, lungimiranza, saggezza, pragmatismo ed una straordinaria capacità organizzativa, lasciando una traccia indimenticabile della sua presidenza e dando vita a numerosi progetti fra i quali quello dell’università della montagna. Andrea Zanotti presidente del Coro della Sosat: «E’ motivo di soddisfazione e di orgoglio vedere come il Cai abbia tenuto in così grande considerazione questa ricorrenza centenaria. Il canto popolare ha costituito una parte non secondaria nella costruzione dell’immaginario collettivo della montagna: e il riconoscimento del ruolo giocato dal Trentino, dove questa avventura canora ha avuto origine, costituisce un ritorno di immagine per tutto il nostro movimento corale che va al di là della semplice ricorrenza celebrativa».

Nel 1926 nasceva all’interno della Sezione operaia della Sat, per opera di Nino Peterlongo il primo Coro di montagna: il Coro della Sosat. La Sosat aveva iniziato da pochi anni, era nata nel gennaio del 1921, portando “la classe operaia” di allora sulle vette. Sino ad allora l’alpinismo in Trentino, ma anche sul resto della Alpi era praticato da benestanti, soprattutto tedeschi, inglesi che esploravano, aiutati da cacciatori e pastori locali nelle “conquiste” delle ignote terre alte e delle vette. I tempi erano quelli del dopo Guerra con la popolazione del Trentino, che cercava di riprendere la normalità dopo i dramma del primo conflitto mondiale. Nino Peterlongo, straordinario e carismatico organizzatore fondò così la Sosat e poi diede, coinvolgendo bravi musicisti, a quei frequentatori della montagna, una colonna sonora.

vitaTrentina

Got Something To Say?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


Il periodo di verifica reCAPTCHA è scaduto. Ricaricare la pagina.

vitaTrentina