“L’entusiasmo che fa bene”

L'Arcivescovo indica la gioia dei due preti novelli ai giovani presenti sabato scorso in Duomo

Oggi è una giornata di gioia per tutta la Chiesa che pellegrina nel Trentino e vede che lo Spirito Santo ha suscitato nei nostri fratelli Daniele e Lorenzo una speciale generosità per porsi a Sua totale disposizione, per servire il regno di Dio”.

Così l'Arcivescovo Luigi Bressan ha introdotto l'omelia nell'Eucaristia con l'ordinazione sacerdotale di don Daniele Armani, 31 anni di Agrone, e don Lorenzo Iori, 30 anni, di Bivedo, svoltasi sabato 21 giugno in una gioia “non superficiale, ma profonda”

“Anche il sacerdote – ha aggiunto mons. Bressan ha poi sviluppato sul tema della gioia – è chiamato a testimoniare, anzitutto con un volto sorridente, questa serenità e questa costante speranza, che accompagnano oltre le traversie anche dolorose dell’esistenza. Come cristiani e come preti non chiudiamo gli occhi di fronte alle tante miserie e alla stessa morte fisica: nemmeno questa però è distruzione ma passaggio verso la beata speranza. I credenti portano un messaggio di salvezza che è destinato a tutti, una prossimità di amicizia che è riflesso di quella di Dio, che si è incarnato ed ha attraversato tutte le esperienze umane – tranne il peccato – fino a una morte crudele”.

Ai due giovani giudicariesi, accompagnati dall’affetto delle loro famiglie e dalla riconoscenza delle comunità di origine e di Cles e Mori (dove hanno svolto il diaconato), Bressan ha ricordato lo spirito missionario verso le “periferie esistenziali” additate da Papa Francesco e l’importanza di una vita di preghiera. “Per noi stessi presbiteri o diaconi, ma anche per tutti i battezzati, sono indispensabili questi momenti che non direi di sosta, ma di intensa vita cristiana, dove il volto missionario e misericordioso della Chiesa trova il suo culmine e la sua fonte. Il buttarci semplicemente nell’attivismo, senza rinnovato e stabile nutrimento nella liturgia e nella lectio divina, ci predispone all’accidia o a una burocratizzazione di relazioni che devono invece essere sostenute dall’amore. È bello – concludeva mons. Bressan – che questa ordinazione sacerdotale avvenga proprio alla vigilia della festa del Corpo e del Sangue del Signore, che indica lo stretto rapporto tra il presbitero e l’Eucaristia, ma anche la centralità insostituibile nella vita cristiana”.

Prima di imporre loro le mani asssieme ai numerosi sacerdoti presenti, l'Arcivescovo ha ricordato anche le lettere in cui Lorenzo e Daniele esprimevano alla vigilia “il desiderio di essere sempre più segno della presenza di Dio e della sua misericordia tra gli uomini e quindi crescere costantemente nella via della santità”. “Il vostro entusiasmo fa bene anche a noi tutti – osservava l'Arcivescovo – ci invita a riprendere lo slancio iniziale dove affievolito… e guardo a voi giovani oggi presenti e a quanti rifletteranno nelle Prime Messe di questi giorni chiedendosi se il Signore chiama anche loro a questa consacrazione nel sacerdozio per una missione di salvezza”.

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